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Cronaca

Droga, la rete dei pusher in ambulanza: confermate in appello sette condanne

L’operazione della Guardia di Finanza denominata “Red Drug” aveva permesso di sgominare nel giugno del 2021 una organizzazione criminale dedita al narcotraffico e attiva in Sicilia, Lazio e Abruzzo

Reggono in appello, con qualche eccezione, le condanne per il traffico di droga scoperto dalla Guardia di Finanza durante il lockdown per l’emergenza Covid.

Sette le condanne arrivate ieri sera dalla prima sezione penale della Corte d’appello presieduta dal giudice Alfredo Sicuro: Gianpaolo Scimone, dodici anni di reclusione, non applicata la recidiva; per Carmelo Sessa, concesse le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva, anni 15 e 4 mesi di reclusione; per Maurizio Azzara, cinque anni; per Gregorio Fiumara, sette anni e 4 mesi; per Francesco Minissale 5 anni e otto mesi; per FlaminioFlorelli, sei anni e sei mesi; per Mario Spinelli, 4 anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione nonché 30 mila euro di multa.

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Revocata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale applicate a Mario Spinelli interdetto dai pubblici uffici per 5 anni.

Assolto invece da tutte le accuse “per non aver commesso il fatto” Piero Lombardo – in primo grado condannato a 7 anni e 4 mesi - per il quale è stata ordinata l’immediata liberazione “se non detenuto per altra causa”.

In riforma parziale della sentenza emessa in primo grado è stata alleggerita la condanna di Gregorio Fiumara e Mario Spinelli assolti entrambi per il reato al capo 3 mentre Spinelli (condannato in primo grado a 11 anni) è stato assolto anche dall’accusa principale di essere partecipe all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

A giugno del 2021 furono otto le misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione della Guardia di Finanza denominata “Red Drug” aveva permesso di sgominare una organizzazione criminale dedita al narcotraffico e attiva in Sicilia, Lazio e Abruzzo.

Gli inquirenti aveva disarticolato una consorteria criminale operante nel capoluogo peloritano e in quello etneo, con propaggini anche a Roma e a Pescara, dedita alla commercializzazione di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché di sottoporre a sequestro, in due distinti interventi repressivi, oltre 65 Kg. di marijuana.

Nonostante le restrizioni previste dalle autorità di Governo durante il periodo del lockdown, quando a tutti era precluso qualsiasi spostamento per la “zona rossa”, da qui il nome dell’operazione, si muovevano indisturbati, trasportando e distribuendo importanti partite di sostanze stupefacenti.Per raggiungere l’illecito obiettivo, oltre a fare ricorso ai consueti metodi di mascheramento delle comunicazioni, sfruttavano cinicamente la fase emergenziale e la purtroppo frequente presenza, per quel periodo, di ambulanze che attraversavano le vie delle nostre città.

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