rotate-mobile
Cronaca

Dirigente dell'Ars sorpreso dopo aver acquistato cocaina dallo chef Di Ferro, il presidente Galvagno lo licenzia

Il provvedimento nei confronti di Giancarlo Migliorisi: "Gesto ingiustificabile che va condannato al netto della sua professionalità e competenza". La Vardera, promotore del test del capello: "Giusto, la politica prenda una posizione netta"

Il capo della segreteria tecnica della presidenza dell’Ars Giancarlo Migliorisi sorpreso mentre acquistava 3 grammi di cocaina dallo chef Mario Di Ferro. I fatti risalgono a due giorni fa dopo una indagine lampo della polizia. Per Di Ferro, gestore di Villa Zito a Palermo, 57 anni, indagato per spaccio di droga è stato disposto l'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, per il dirigente è scattato invece il licenziamento immediato.

"Apprendo mezzo stampa di fatti che coinvolgono un collaboratore del mio staff in vicende che hanno a che fare con la droga. Al netto della sua professionalità e competenza, ho ritenuto di licenziarlo con effetto immediato- ha dichiarato il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno appresa e verificata la notizia.

"Sono sempre stato contro ogni tipo di droga e, proprio la scorsa settimana, insieme ad altri deputati dell’Ars, ci siamo sottoposti al test del capello. Il gesto di Migliorisi è ingiustificabile e va condannato. Pertanto, ho ritenuto di provvedere al suo allontanamento dal mio ufficio", ha concluso Galvagno.

Anche Ismaele La Vardera, deputato dell'Ars di Sud chiama Nord e promotore del test del capello, interviene sulla vicenda: "A distanza da una settimana dal test antidroga questa notizia lascia allibiti, un plauso al presidente Galvagno che ha subito licenziato la persona coinvolta. La politica deve prendere una posizione netta su un tema così delicato, lascia rammaricati sapere che solo 36 deputati su 70 hanno fatto il test. Mi auguro che tutti i miei colleghi possano pubblicare il risultato del test".

A ricostruire l'accaduto è PalermoToday. Lo chef e gestore è stato sorpreso mentre consegnava tre involucri di polvere bianca, in cambio di 300 euro. Gli investigatori, notando la scena, hanno seguito l’auto fermando poi l’uomo che sembrava avesse appena acquistato della droga da qualcuno uscito da un palazzo in zona Libertà. A bordo c'era proprio il cinquantenne ragusano Giancarlo Migliorisi, capo della segreteria tecnica della presidenza dell'Ars. Il dirigente, trovato in possesso dei 3 grammi e messo alle strette, ha ammesso di avere chiamato Di Ferro per chiedergli di prenotare un tavolo per un pranzo tre per persone. E non solo.

I due quindi si sarebbero accordati per incontrarsi ed effettuare lo scambio. Lì dove al momento giusto c'era il personale del Sisco e della squadra mobile. Gli agenti sarebbero andati successivamente a casa di Di Ferro che, trovato in possesso dei 300 euro appena presi, non ha potuto fare altro che riconoscere le circostanze. Migliorisi, ascoltato poi dai poliziotti, ha riferito di non essere un consumatore (per il quale è prevista comunque solo una contestazione amministrativa) ma di aver acquistato la droga quel giorno e quasi sicuramente di averlo fatto almeno un’altra volta sempre con il tramite di Di Ferro.

Anche lo chef, ascoltato a sommarie informazioni, si è detto dispiaciuto per l'accaduto ma ha confermato di aver recuperato lo stupefacente per cederlo a un "conoscente", ovvero Migliorisi, che anche nella scorsa legislatura lavorava nello staff della presidente dell'Ars. Alla luce di quanto emerso il gip ha disposto i due obblighi per lo chef palermitano, difeso dall'avvocato Rossella Dolce, ritenendo comunque grave, nonostante la sporadicità dell’evento, la facilità con cui Di Ferro sarebbe stato capace di reperire rapidamente la sostanza stupefacente per cederla a qualcun altro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dirigente dell'Ars sorpreso dopo aver acquistato cocaina dallo chef Di Ferro, il presidente Galvagno lo licenzia

MessinaToday è in caricamento