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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Patti

“Non so come fare, ho inghiottito tre cosi”, quando Lo Presti per farla franca si è riempito la pancia di cocaina

Ecco chi sono gli arrestati dell'operazione Piramide accusati di aver messo in piedi una rete che spacciava ai ragazzini

Non ha esitato a inghiottire “tre cosi” di cocaina pur di farla franca ai controlli dei carabinieri. Poi però ha cominciato ad avere paura e si consultava con gli altri della gang per capire come poteva fare a espellere quanto ingoiato e a quali controindicazioni poteva andare incontro.

E' uno dei episosi raccontati dai carabinieri nell'ordinanza che ha portato agli arresti una vera e propria rete di giovani che spacciavano anche a coetanei e minorenni nel triangolo Patti, Barcellona, Gioiosa Marea.

Ai domiciliarì, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse rispettivamente dal Gip di Patti Eugenio Aliquò e dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Messina, Michele Saya, su richiesta delle Procure guidate da  Angelo Cavallo e Andrea Pagano, sono finiti Ignacio Francisco Gonzalez Perez 29enne cubano, residente a Patti, Marco Pietro Calabrese 26 enne barcellonese, i pattesi Alessandro D’Amico 25enne, Michael Morciano 20enne, Rosario Lo Presti 22enne e M. G., 18enne, all’epoca dei fatti minorenne, condotto invece presso un istituto di custodia per minori, tutti agli arresti domiciliari.

L'episodio è quello del 3 maggio 2019, quando gli indagati Lo Presti, D’Amico e M. G. si erano organizzati per rifornirsi di droga a Messina. I tre avevano il fiato sul collo dei carabinieri di Patti che li hanno fermati nella galleria sulla Ss 113 mentre facevano ritorno a Patti certi che li avrebbero trovati con la sostanza stupefacente. Ma Lo Presti ha preferito correre il rischio ingerendo la cocaina piuttosto che farsi acciuffare.

Ma era troppo tardi. La macchina dei controlli, con perquisizioni e intercettazioni era già scattata. La stessa che ha consentito anche di mettere nella rete una serie di complici, mamme comprese tanto che i carabinieri hanno intercettato anche uno degli arrestati di oggi che terrotrizzato dall’ipotesi di una perquisizione domiciliare ha subito contattato la madre chiedendole di disfarsi delle “sette storie”.

Il video dell'operazione

Nell’ordinanza cautelare sono stati disposti quattro ulteriori provvedimenti cautelari a carico di Corica Mauro 37enne barcellonese e dei 20enni, Sangiorgio Agostino Antonio pattese e Soloperto Andrea Fabrizio di Gioiosa Marea, sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora, nonché Sorbera Daniela, 36enne di Gioiosa Marea, sottoposta ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Tutti gli indagati sono gravemente indiziati del reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso tra loro e, per uno specifico episodio, per i soli Gonzalez, Corica e Calabrese, anche di estorsione in concorso.

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Giorgia Orlando e ha messo in evidenza rilevante la propensione criminale dei soggetti indagati nonostante la giovanissima età. Preoccupante per gli inquirenti proprio l'aspetto che tanti sono stati i minori finiti nella rete della banda che vedeva in Ignacio Gonzalez, più noto come “il cubano”,  il principale responsabile, di diverse cessioni di stupefacente del tipo marijuana ad una ragazza minorenne, consumatrice abituale e ad altri giovanissimi, avvenute nei pressi di un istituto scolastico primario nella zona di Patti Marina. 

Gonzalez, insieme a Calabrese e a Corica, è accusato anche di estorsione nei confronti di un minorenne, colpevole di aver acquistato della sostanza stupefacente senza aver saldato il proprio debito. Gli indagati, infatti, erano andati a casa del minore, scagliandosi con calci e pugni contro la porta fino a quando la ragazza non ha consgenato i soldi.

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