Non c'era frutta ma 35 chili di marijuana nascosti nell'autocarro, il fiuto di "Dandy" fa arrestare due catanesi
I finanzieri con l'aiuto del cane antidroga hanno fermato il mezzo diretto a Tremestieri dove all'interno erano sigillati i panetti che sul mercato avrebbero fruttato 350mila euro
Trentacinque chili di marijuana nascosti in un autocarro. Sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Messina. Il camion, secondo documentazione di accompagnamento, risultava trasportare generi ortofrutticoli destinati alla Sicilia orientale.
Il sequestro è stato eseguito nel corso dei quotidiani controlli effettuati sui mezzi in transito sullo Stretto, provenienti da Villa San Giovanni e con luogo di arrivo il porto di Tremestieri, porta di accesso alla Sicilia per i traffici commerciali su gomma. L’operazione è stata condotta nell’ambito dell’intensificazione dell’attività di controllo economico del territorio. Gli specialisti del Gruppo della Guardia di Finanza di Messina, insospettiti dall’inquieto atteggiamento dell’autotrasportatore e del suo complice, effettuavano un controllo approfondito del mezzo e dell’annesso rimorchio, avvalendosi dell’ausilio del cane antidroga “Dandy”, appartenente alla Sezione Cinofili del Reparto. La successiva ispezione del mezzo confermava le iniziali intuizioni dei finanzieri i quali, proprio seguendo il fiuto di “Dandy”, rinvenivano, all’interno di un vano porta bancale, 8 confezioni di marijuana, tutte sigillate, per un totale di circa 35 chili. Lo stupefacente rinvenuto veniva pertanto sottoposto a sequestro, già convalidato dalla procura e posto a disposizione dell'autorità Giudiziaria per i conseguenti accertamenti tecnici.
La droga, pronta per essere immessa nel fiorente mercato siciliano, avrebbe potuto fruttare, alla vendita al dettaglio, illeciti guadagni per circa 350.000 euro. L’autotrasportatore di 46 anni e il complice di 45, entrambi di origini catanesi, venivano tratti in arresto, in flagranza di reato, per traffico illecito di sostanze stupefacenti, e trasferiti al carcere di Gazzi. Sono stati sequestrati anche duemila euro in contanti e telefoni cellulari.
