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Cronaca

Emergenza pazienti psichiatrici, l'attacco di Uil-Fpl: “Papardo lasciato solo, si attivi anche il Policlinico”

Il sindacato denuncia pericoli e disagi per il personale, famiglie e malati spesso ricoverati fuori città mentre la struttura universitaria non garantisce le urgenze “pur avendo posti letto assegnati ed una adeguata dotazione organica”

La sanità a Messina nell’occhio del ciclone per la gestione anomala di numerosi servizi.

Dopo la polemica per lo stop al Policlinico degli interventi chirurgici al seno, la struttura universitaria finisce sotto accusa anche da parte del sindacato Uil-Fpl per la mancata attivazione delle urgenze psichiatriche e Tso.

Secondo i sindacalisti il nosocomio di viale Gazzi non garantisce questo tipo di assistenza pur avendo “posti letto assegnati ed una adeguata dotazione organica” appesantendo così la gestione al Papardo e costringendo il personale a farsi carico di pericolosi disagi.

La denuncia in una lettera indirizzata al prefetto, ai direttori generale di Papardo, Policlinico e Asp, al direttore del 118 e all’assessorato regionale alla Salute.

Pippo Calapai, Corrado Lamanna e Livio Andronico, rispettivamente segretario generale, responsabile area medica e segretario aziendale Papardo del sindacato, chiedono

“per l’ennesima volta l’immediato avvio di un tavolo di confronto per trovare le giuste soluzioni alla gestione delle urgenze psichiatriche in città”.

“Fino ad ora – si legge nella nota -  si è evitato il peggio solo grazie alla alta professionalità e allo spirito di sacrificio del personale del Papardo lasciato solo da tutti, istituzioni comprese”.

Ma cosa contesta in particolare la Uil-Fpl?

“La grave e difficile condizione di lavoro del personale dirigente medico e dell’Area del Comparto del Pronto Soccorso dell ‘Azienda Ospedaliera Papardo, a causa dei disagi conseguenti l’iper afflusso di pazienti psichiatrici che giungono da tutte le parti del territorio Messinese essendo presente nel presidio ospedaliero della città di Messina l’unica psichiatria che garantisce le urgenze”.

“Appare inspiegabile – scrivono i sindacalisti - come ad oggi non si sia voluta trovare una soluzione al problema più di una volta segnalato dalla scrivente organizzazione alle autorità in indirizzo. Eppure le soluzioni ci sarebbero: 1) Attivare per le urgenze psichiatriche e Tso, anche l’U.O. di Psichiatria del Policlinico, che ad oggi non le garantisce pur avendo posti letto assegnati ed una adeguata dotazione organica; 2) Attivare il 118 per il trasporto dei pazienti psichiatrici nei Pronto Soccorsi anche degli altri nosocomi cittadini, dove una volta stabilizzati, potrebbero essere inviati per eventuale consulenza nel reparto di psichiatria del Papardo, cosi come accade per qualsiasi altra patologia priva di specialistica nell’ambito del presidio ospedaliero, dove in tal caso, i pazienti vengono inviati in altri nosocomi, per consulenze e poi vengono riportati al Pronto Soccorso di partenza, evitando così di portare tutti i malati psichiatrici al PS del Papardo anche quando non vi è alcuna disponibilità di posti nel reparto SPDC, che comunque è di pertinenza dell’Asp di Messina e permanere, ore e ore o anche giorni nella Unità ospedaliera di MCAU con tutte le conseguenze del caso; 3) Prevedendo, eventualmente anche un punto sanitario dedicato all’interno dello stesso presidio Papardo, che possa far fronte alle urgenze di tali pazienti fragili”.

“Tutto ciò a chi giova? – chiede la Uil Fpl - Forse a qualche altra Azienda sanitaria ospedaliera della città di Messina che non intende incollarsi il peso di pazienti psichiatrici acuti? Perché non attivare presso il P.O. Piemonte i posti letto di SPDC previsti dalla rete ospedaliera, che prevede 30 posti letto per i Presidi ospedalieri della città di Messina? Questa grave carenza sta costringendo in molte occasioni anche ricoveri fuori regione dei pazienti psichiatrici con gravissimi disagi per le loro famiglie. A questo si aggiunge, come detto, lo stato di malessere generale e notevole stress tra gli operatori del pronto soccorso Papardo, che devono gestire anche in alcune occasioni senza la presenza della polizia municipale (che invece dovrebbe essere presente come previsto dalla normativa per i Tso) anche più pazienti psichiatrici per volta, che nella fase acuta, si comportano in modo imprevedibile e spesso violento con seri rischi per operatori sanitari (ricordiamo i diversi casi di infortuni sul lavoro legati alle aggressioni subite) ed per gli altri pazienti”.

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