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Cronaca

Da Cinisello a Roccalumera, il viaggo ad ostacoli di chi parte con una disposizione ma resta boccato strada facendo

Il caso simbolo di un ragazzo che doveva rientrare con le carte in regola ma si ritrova fermo a Villa San Giovanni perchè nel frattempo sono cambiate le regole

Partiti dal Nord con una norma che è cambiata durante il loro spostamento e ora si ritrovano bloccati a Villa San Giovanni perché le nuove procedure non consentono l’arrivo in Sicilia.

Sarebbe questa la condizione di alcune persone che aspettano di attraversare lo Stretto e che sono rimaste bloccate a Villa San Giovanni, dove ci sarebbero quaranta auto in attesa di traghettare e circa 90 persone.

Fra questi, anche un ragazzo partito da Cinisello Balsamo l’altro ieri alle dopo aver fatto l’autoquarantena. Polizia al corrente, informate tutte le attività locali (naturalmente a voce, perché nessuno certifica, precisa il sindaco) il ragazzo è partito legittimamente per tornare nella sua casa a Roccalumera dove avrebbe voluto sottoporsi alla seconda quarantena ma l’entrata in vigore del nuovo decreto lo ha lasciato nel limbo.

“Un caso emblematico dell’assoluta mancanza di controlli e di gestione dell’emergenza”,  lo ha definito il sindaco di Messina Cateno De Luca che stamattina è tornato a monitorare la situazione sia agli imbarchi della rada San Francesco sia a quelli di Tremestieri: “Mentre la Renaul4 passa, - ha detto De Luca - questo ragazzo partito con tutte le carte in regola resta bloccato. Il ragazzo – ha raccontato il sindaco - ha lasciato Cinisello Balsamo perché ha perso il lavoro  e non poteva più pagare l’affitto col coinquilino che nel frattempo è ritornato in Germania”.

De Luca, che ieri aveva occupato idealmente la Rada San Francesco, oggi è anche salito a bordo di un traghetto che lo ha portato sull'altra sponda dello Stretto "per verificare - ha affermato - come avvengono i controlli a Villa San Giovanni". Giunto in Calabria, la notizia già trapelata ieri di auto bloccate dal giorno precedente aveva fatto tuonare il sindaco contro la mancanza di controlli. “Un depistaggio di Stato” aveva definito De Luca anche la presenza di auto a Villa che non erano state comunicate.

Oggi si delinea un quadro più chiaro su quelle presenze che almeno in parte sono “giustificate” dal cambiamento repentino di disposizioni.

Di certo sembra che ingressi ingiustificati siano all’origine dell’impennata di contagi in Sicilia.

Lo conferma anche l’assessore alla Salute, Ruggero Razza: "Molti dei contagi in Sicilia sono derivanti dal rientro degli oltre 40 mila siciliani. In una casa di riposo di Messina – dice - il contagio è arrivato da un parente di un ospite che rientrava dalle vacanze, così come a Villafrati il contagio è arrivato da una visita. Quando tutte le regioni chiedevano di attuare misure più forti ma di farlo per tempo, ci riferivamo proprio alla necessità di interrompere la catena di contagio".

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