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Cronaca

Ricoverato per diverticoli, muore a 36 anni dopo nove giorni di agonia: aperta un'inchiesta

I familiari di Fabio Di Stefano, hanno presentato un esposto per vederci chiaro sulle circostanze che hanno causato il decesso dell'uomo e sulle cure prestate durante la lunga degenza. L'uomo ha lasciato la moglie e tre figli molto piccoli

Malasanità o fatalità? A rispondere a questa domanda sul caso di Fabio Di Stefano, un giovane 36enne messinese, deceduto in seguito alle complicanze di una diverticolite al colon, sarà la procura, dopo il fascicolo che è stato aperto sul caso il giorno dopo il decesso dell'uomo, il 21 febbraio del 2021. 

Era la tarda serata del 24 gennaio quando Fabio in preda a fortissimi dolori al fianco è stato portato d'urgenza in ospedale con l'ambulanza. Per i medici del reparto di Chirurgia d'urgenza del Policlinico di Messina, dove era stato trasportato il giovane, sottoposto immediatamente alla tac, si sarebbe trattato di un caso di diverticoli al colon per cui sarebbe stato necessario ricoverarlo, programmando per il 12 febbraio un intervento in laparoscopia.

La notte del 10 febbraio la condizione dell'uomo, però, si aggrava. Quella sera, dopo una tac d'urgenza, richiesta proprio perché il paziente lamentava fortissimi dolori, i medici decidono di anticipare l'intervento chirurgico all'11 febbraio. Alle 12.30 Fabio entra in sala operatoria ma dopo diverse ore è il medico a informare la famiglia di non aver potuto eseguire l'operazione perché l'uomo era entrato in shock settico acuto.

Una complicanza in seguito alla quale Fabio era stato intubato e spostato in terapia intensiva. In quel reparto il giovane rimarrà fino alla notte del 21 febbraio quando, alle 2.10, i sanitari informano la famiglia che l'uomo era deceduto per arresto cardiocircolatorio. La moglie, come si evince dall'esposto, ha ribadito che il marito, fino a poco prima di entrare in sala operatoria l'11 febbraio, era vigile e cosciente. Dalle chat fra i due Fabio avrebbe anche raccontato di non aver ricevuto, durante le settimane di degenza, le cure adeguate, lamentando, inoltre, di sentirsi quasi abbandonato. 

La spiegazione che i sanitari hanno dato sulle circostanze del decesso del giovane non ha convinto la moglie e i parenti che hanno immediatamente presentato un esposto ai carabinieri chiedendo che venga fatta luce sulla stuazione per accertare eventuali responsabilità del personale sanitario. Sul caso è stata aperta una inchiesta. A difendere la famiglia di Fabio Di Stefano gli avvocati Pippo Trtischitta e Roberta Mauro. 

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