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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta falsi green pass, Cocivera respinge le accuse

Davanti al gip Leanza le deposizioni dei quattro indagati per il caso dei tamponi mai processati o mai eseguiti per rilasciare la certificazione verde

Sono stati ascoltati questa mattina in aula i quattro indagati, sottoposti a obbligo di firma, per il coinvolgimento nel caso dei falsi green pass rilasciati senza processare o senza eseguire i tamponi. Il sistema, scoperto dalla Guardia di finanza, era gestito dall'ex ginecologo Giovanni Cocivera, radiato dall'albo nel 2020 per via un'inchiesta sugli aborti clandestini, insieme a tre operatori del laboratorio diagnostico "Santa Lucia snc",  Giuseppe Cozzo, Francesca Arena ed Emanuela Villari. 

Davanti al gip Tiziana Leanza, Cocivera, difeso dall'avvocato Nicola Giacobbe, ha respinto le accuse ribadendo che dopo l'esecuzione dei tamponi avrebbe proceduto alla regolare verifica dell'esito senza mai commettere irregolarità. Per quanto riguarda il capo d'imputazione relativo, invece, allo svolgimento dell'attività di esecuzione dei tamponi senza l'abilitazione, ha ribadito che il procedimento disciplinare con cui è stato radiato dal consiglio dell'ordine dei Medici è stato impugnato con ricorso al Consiglio Nazionale dei Medici, per cui non sarebbe definitivo. 

La dipendente Emanuela Villari, che, secondo l'accusa, si sarebbe occupata di inserire nella piattaforma i dati dei tamponi, ha risposto a tutte le domande del gip e del pm. La giovane donna, difesa dall'avvocato Giuseppe Romeo, ha dichiarato di non essere dipendente del centro ma chiamata a collaborare da casa all'inserimento dei dati che le venivano inviate anche da Cocivera su indicazione di Giuseppe Cozzo, ricevendo un euro per ogni inserimento. Villari ha detto inoltre di non aver mai conosciuto personalmente Cocivera ma di aver avuto con l'imputato soltanto contatti telefonici. Secondo la sua testimonianza, comunque, sul sistema avrebbe anche inserito i dati di tamponi positivi. Il legale della donna ha avanzato richiesta di revoca della misura cautelare, ma il pm ha espresso parere contrario, ma presenterà ricorso al tribunale del Riesame. 

Anche Francesca Arena e Giuseppe Cozzo, difesi dagli avvocati Gianluca Nicosia e Piera Russo, hanno risposto alle domande e respinto tutte le accuse.  

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