Si riapre il processo "Fenapi", in appello chiesti tre anni di condanna per Cateno De Luca
Le richieste dell'Accusa sulla presunta evasione fiscale che vede coinvolto l'ex sindaco di Messina. A dicembre è attesa la sentenza
Si riapre in appello il processo "Fenapi" in cui è coinvolto Cateno De Luca. Dopo l'assoluzione in primo grado, l'accusa, rappresentata dal procuratore generale Felice Lima, ha chiesto tre anni e due mesi di reclusione per l'ex sindaco e neo parlamentare regionale relativamente a una presunta evasione fiscale da un milione e 750mila euro denunciata dalla guardia di finanza dopo un’indagine sul patronato nazionale Caf Fenapi. In Aula si è tornati a dibattere questa mattina dopo la decisione della Procura di fare ricorso alla sentenza pronunciata lo scorso gennaio in corte d'assise.
Così come in primo grado, chiesti, invece, due anni per i collaboratori Carmelo Satta, all'epoca dei fatti presidente della Fenapi e per il commercialista Giuseppe Ciatto. Poi l'arringa della difesa rappresentata dagli avvocati Carlo Taormina ed Emiliano Covino. Il prossimo 19 dicembre, giorno in cui è prevista la sentenza, prenderà la parola l'avvocato Giovanni Mannuccia che oggi si è opposto alla richiesta di riapertura dell'istruttoria dibattimentale.