I fondi per il ponte slittano al 2024, l'opposizione: "Il governo si deve chiarire le idee"
Il ministro Giorgetti ha parlato di un "orizzonte pluriennale" per l'infrastruttura, che non viene menzionata nel comunicato di Palazzo Chigi pubblicato dopo l'approvazione della Nadef
"Sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina c’è un bel po’ di confusione nel governo e nella maggioranza. Salvini, che della costruzione del ponte ha fatto il suo principale spot elettorale, continua con la propaganda sull’avvio dei lavori nel 2024. Peccato che venga puntualmente smentito dalla sua maggioranza, perché mancano i fondi. Oggi sono il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, che dubita possano partire gli appalti proprio nel 2024, e l’alleato Lupi, che invita la maggioranza a concentrare le risorse della prossima manovra su famiglie, imprese".
Lo afferma Aurora Floridia, senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra.
L’attenzione è concentrata sulla seconda manovra finanziaria del governo Meloni. La legge più importante dell'anno inizia il suo percorso, dopo l'approvazione della Nadef - la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza" (Nadef) -, presentata in Consiglio dei Ministri dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. La Nadef mostra i fondi disponibili per la prossima legge di bilancio da approvare entro il 31 dicembre 2023, circa 25 miliardi di euro.
Per Giorgia Meloni è impossibile esaudire tutte le richieste dei partiti di maggioranza: dovranno accontentarsi del poco che rimarrà. Matteo Salvini è il più ridimensionato, a partire dall'obiettivo di iniziare il cantiere del ponte sullo Stretto di Messina già nel 2024.
Lo stesso Giorgetti ha parlato di un "orizzonte pluriennale" per l'infrastruttura, che non viene menzionata nel comunicato di Palazzo Chigi pubblicato dopo l'approvazione della Nadef. Se n’è parlato però in conferenza stampa, al termine del Cdm, rispondendo a una domanda sul Ponte.
"Il fondo opere infrastrutturali finanzierà come anche altre infrastrutture anche il Ponte sullo Stretto di Messina – ha detto Giorgetti - Il profilo temporale dell'impegno economico dipende dal profilo temporale del progetto e dei relativi stati di avanzamento. Il Mit ha trasmesso una scadenza temporale dell'impegno e quindi nel 2024 ci sarà un primo stanziamento connesso all'effettiva allestimento del cantiere”.
"Siamo alle solite – è il commento della Floridia - Salvini le spara grosse su quest’opera, e la maggioranza frena. Il ponte sullo Stretto di Messina non solo è un’opera faraonica e inutile ma è soprattutto insostenibile sia dal punto di vista ambientale sia economico. Qualcuno fermi Salvini e gli dica che le priorità dell’Italia sono altre".
Sulla stessa lunghezza d’onda Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione: "Il ministro Salvini annuncia risorse per il ponte sullo Stretto nella legge di bilancio e inizio dei lavori nel 2024. Il capogruppo di Fdi, Foti, invece, frena e smorza l’entusiasmo. C’è, a quanto pare, un po’ di confusione dalle parti della maggioranza che farebbe bene a chiarirsi le idee. E sul ponte sullo Stretto, siamo e saremo a favore di questa opera e di tutte le infrastrutture che servono al Paese, ma in manovra, se la coperta è corta, si dia priorità alla sanità".