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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caronia

Si infittisce il giallo sulla scomparsa di Gioele, si indaga per omicidio e sequestro: le tappe della scomparsa

Dopo otto giorni di ricerche senza esito si ripercorre il tragitto della donna, a cominciare dall'uscita di casa. L'appello per cercare testimoni sulla presenza del piccolo

Diventa sempre più intricato il giallo sulla morte della dj 43enne Viviana Parisi trovata cadavere dopo sei giorni nelle campagne di Caronia e la scomparsa del figlio Gioele. Gli inquirenti sono al lavoro, per tentare di trovare il bandolo della matassa e stanno ripercorrendo tutte le tappe della scomparsa, ancora prima che Viviana uscisse di casa quella mattina maledetta. A cominciare dalla presenza del bambino.

Siamo sicuri che fosse con lei? Chi può testimoniare, oltre il padre, che Gioele abbia varcato la porta di casa con la mamma? Chi lo ha visto in auto a Sant’Agata di Militello e poi dopo, quando c’è stato l’incidente in autostrada? Nessuno. Dalle telecamere strategiche del Cas nessun aiuto può arrivare. Si cercano riscontri in quelle private, mano a mano che vengono acquisite.

E’ su questo aspetto che si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti dopo il ritrovamento della donna a un chilometro e mezzo dall’incidente nella galleria di Pizzo Turda col furgone di alcuni operai. La donna si è dileguata fuori dal tunnel autostradale mentre gli operai mettevano in sicurezza il tratto.

Nessuno ha visto quel bambino, gli operai stessi non possono giurare che fosse con la madre. E due persone che a caldo avrebbero riferito a gente del posto di aver visto una donna con un bambino scavalcare il guard rail non si sono fatti vivi, nonostante i ripetuti appelli.

Solo la targa dell’auto di Viviana Parisi è stata registrata in uscita ed entrata allo svincolo di Sant’Agata di Militello avvenuto prima dell’incidente. Un’uscita dall’autostrada anomala anche quella. Non solo perché Viviana non doveva essere lì (il marito ha dichiarato che era uscita per comprare le scarpine al centro commerciale di Milazzo, invece ha proseguito), ma anche perché non ha nemmeno pagato al casello. Un elemento che, alla luce della tragedia, lascia ipotizzare che la donna non fosse lucida. Era già accaduto qualcosa di grave? Quantomeno nella percezione di Viviana che stava attraversando un periodo delicato, come testimoniano i familiari.

Ed proprio sulle testimonianze, oltre che sul tragitto della donna, che è massima l’attenzione degli inquirenti. Di certo si sa che dal punto di vista investigativo, anche l’uscita di casa o meno del bambino quella mattina, è stata affrontata. Ma se si è “risolto” e come non è dato sapere, il riserbo è massimo perché da qui potrebbero dipendere tante cose, fanno sapere dalla procura guidata da Angelo Vittorio Cavallo. Il procuratore lavora in silenzio all'inchiesta aperta per omicidio e sequestro di persona – riporta l’agenzia adnkronos - e non ama rilasciare dichiarazioni. Le uniche parole pronunciate oggi sono, ancora una volta, l'appello agli automobilisti che hanno visto l'incidente della donna sulla A20 il 3 agosto. Per il resto bocche cucite.

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