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Cronaca Santa Marina Salina / contrada Lingua

Abusivismo a Salina, Cavaleri e il mal...costume da bagno

Gli interessi nella realizzazione di villette con piscina mettono nei guai il giornalista messinese che ha rischiato gli arresti domiciliari nell'inchiesta “Isola Verde” della Procura di Barcellona. Le accuse di corruzione e le complicità politiche e istituzionali

“Spalle al mare”, recita il titolo del suo ultimo libro che racconta vent'anni di cronaca, ma la passione per le isole sembra averlo messo più che altro con le spalle al muro. L'ex cronista di politica regionale a Messina per Gazzetta del Sud è infatti uno degli indagati di spicco nell'inchiesta condotta dal Pm di Barcellona Pozzo di Gotto Federica Paiola su presunti abusi edilizi nel paradiso delle Eolie, dove costruire case solletica da sempre tanti appetiti economici. Al pm, per il giornalista oggi in pensione, - così come per la soprintendente ai Beni Culturali Mariella Vinci - i carabinieri avevano chiesto gli arresti domiciliari. 

Seppur non indagati, rientrano nell'informativa il professore Marcello Saija, capogruppo di minoranza al Comune di Santa Marina Salina, membro del comitato di redazione di "Qui Sicilia" e proprietario di un albergo a Salina, favorevole al progetto di Mario Cavaleri, e il figlio del giornalista, Massimiliano, curatore del Marefestival di Salina, che ha ricevuto contributi dall'ente pubblico eoliano. Secondo l'accusa, Mario Cavaleri, 69 ani, originario San Giovanni di Gerace in provincia di Reggio Calabria,  voleva sfruttare a proprio piacimento, dopo averli acquistati, i terreni di Lingua grazie al potere dell'allora sindaco Massimo Lo Schiavo e al sostegno del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Santa Marina Salina Giuseppe Caravaglio.

Un complesso turistico con piscine al posto di un agriturismo 

L'avviso di conclusione indagine sostiene che Caravaglio in complicità con Lo Schiavo ha rilasciato al giornalista "Nella veste di committente delle opere edili di lottizzazione da realizzarsi nella località Lingua, la concessione edilizia n. 1 del 31 ottobre 2016 avente ad oggetto "Piano di lottizzazione di un complesso turistico stagionale in zona C3" nonostante fosse a conoscenza che le abitazioni avrebbero avuto l'effettiva destinazione d'uso di dimore private in contrasto con quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti" che devono sottostare alle norme sull'agriturismo. Cavaleri, in cambio - secondo la procura - ha promesso un regalo al tecnico (probabilmente denaro) garantendo invece all'ex sindaco l'intercessione presso l'allora presidente della Regione Rosario Crocetta della nomina di Lo Schiavo ad assessore regionale e di articoli di stampa favorevoli.

Indagata pure l'attuale soprintendente ai Beni Culturali Mariella Vinci, che all'epoca era dirigente dell'ente. La Vinci ha ricevuto in pagamento - secondo gli atti giudiziari - a carico dell'associazione "Prima Sicilia" presieduta da Massimiliano Cavaleri un soggiorno a Salina dal 2 al 5 agosto 2014 di 660 euro all'hotel Bellavista per un atto contrario ai doveri di ufficio. La Vinci rilasciava a Mario Cavaleri l'otto luglio 2014 i pareri 4303 e 4329 alle opere richieste nonostante fossero in contrasto con gli strumenti urbanistici.

Accuse che per Lo Schiavo, Caravaglio, Mario Cavaleri e la Vinci vanno dalla corruzione, alla corruzione per un atto contrario ai doveri d'uffcio in concorso, all'abuso di ufficio. I carabinieri di Milazzo sostengono che Caravaglio inizia a parlare del progetto nel giugno 2014 quando colloquiando con l'amico Nino Famulari, vicesindaco allora del Comune di Santa Teresa Riva (allora guidato da Cateno De Luca, attuale sindaco di Messina) fa comprendere che la destinazione finale del complesso non sarà di natura agrituristica - secondo le norme vigenti - ma residenziale. I due discutono del fatto che Cavaleri volesse trovare una ditta disposta a realizzare cinque villette lasciandone in cambio due all'impresa e sono molto interessati al piano tanto che Caravaglio consegna il progetto a Famulari che dovrà studiare una proposta da fare a Cavaleri.

Lo Schiavo è informato e Cavaleri lo avvisa che il progetto è stato firmato dalla Soprintendenza e che porterà direttamente lui in Comune la copia vistata.

Le intercettazioni 

Cavaleri discute con Caravaglio dopo la modifica del progetto per far sì che venga presentato come attività agroturistica: "Poi quando ci vediamo, io voglio farti un bel regalo...per te ho un regalo di compleanno, quando ci vediamo fuori da queste mura, da queste mura". Caravaglio: "E andiamo tutti...". Cavaleri: "Non ti scantare".

Prima di ricevere il regalo Caravaglio informa Cavaleri che il sindaco non è d'accordo con le piscine e che è lui che decide. Il giornalista stizzito risponde: "Non si può essere un braccino corto, qual è il problema, non è che sono gran piscine olimpioniche, stiamo parlando di una macchia azzurra e scusa questo che cavolo ve ne frega a voi come Comune, qua il problema semmai doveva essere del paesaggio della sovrintendenza, la sovrintendenza dice sì, voi perché dovreste dire no".

Il 7 agosto 2014 Lo Schiavo viene contattato da tale Francesco De Francesco, la moglie di qyest'ultimo è rimasta entusiasta di Salina e vorrebbe acquistare casa e il primo cittadino gli consiglia di contattare Mario Cavaleri. Il sindaco è già sicuro - secondo l'accusa - che la cosa vada in porto e che le abitazioni saranno vendute.

Il 13 agosto 2014 altro contatto telefonico tra Cavaleri e Caravaglio con il cronista che dichiara: "Non è che mi lascia stu, questo pensierino per te, a fare la muffa". Il geometra risponde: "No, assolutamente, adesso che lo so, vengo". Cavaleri: "Diciamo che le cose, non sono cose che scadono ehm, ehm".

A Lingua pare che in questo momento ci sia solo la struttura del sogno edilizio del giornalista, i carabinieri di Salina sono venuti inforlmante a conoscenza che il 28 febbraio 2017 l'Ufficio tecnico del Comune di Santa Marina Salina dopo una richiesta dell'amministrazione comunale sollecitata da un cittadino aveva effettuato un sopralluogo nel cantiere acquisendo documenti e ravvisando difformità rispetto ai progetti autorizzati.

I carabinieri avevano richiesto anche gli arresti domiciliari per Mario Cavaleri e Mirella Vinci per evitare inquinamento delle prove e reiterazione dei reati, richiesta non accolta. 

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