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Cronaca

Accoltellò il fidanzato, Mattarella concede la grazia parziale a Francesca Picilli

La donna ferì il fidanzato Benedetto Vinci trovato morto dieci giorno dopo nella sua casa di Sant'Agata di Militello. Condannata a dieci anni e sei mesi di reclusione per il delitto di omicidio preterintenzionale commesso nel 2012, è stata disposta una riduzione della pena di quattro anni

E' Francesca Picilli è una delle due persone graziate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo la condanna a dieci anni e sei mesi di reclusione per il delitto di omicidio preterintenzionale commesso nel 2012. 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato – ai sensi di quanto previsto dall’art. 87 comma 11 della Costituzione – due decreti con i quali è stata concessa grazia parziale. Le decisioni tengono conto del parere formulato dalla Ministra della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria. Oltre che per la siciliana Picilli, la grazia parziale è stata concessa anche ad Ambrogio Luca Crespi, condannato a sei anni di reclusione per il delitto di concorso in associazione di tipo mafioso, per fatti commessi dal 2010 al 2012, per il quale è stata disposta una riduzione della pena di un anno e due mesi.

Per effetto dei provvedimenti del Capo dello Stato agli interessati rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’applicabilità dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario).

Nel valutare le domande di grazia presentate in favore degli interessati, il presidente della Repubblica ha tenuto conto del positivo comportamento tenuto dai condannati durante la detenzione e della circostanza che il percorso di rieducazione sino ad ora compiuto dai predetti potrebbe utilmente proseguire – qualora la competente Autorità giudiziaria ne ravvisasse i presupposti – con l’applicazione di misure alternative al carcere.

La Picilli, che all'epoca dei fatti aveva 27 anni, era stata condannata per l’omicidio preterintenzionale del fidanzato Benedetto Vinci, a seguito di una coltellata all’addome al culmine di una lite per futili motivi. Inizialmente il ragazzo non sembrava in gravi condizioni. Fu lui stesso a dire alla polizia che la donna non aveva intenzione di ucciderlo. Dimesso dall’ospedale, muore però dieci giorni dopo. L’autopsia stabilì che si era trattato di un aneurisma dell’arteria con rottura della stessa causata proprio dalla coltellata.

In Corte d’Assise a Messina Picilli fu condannata in primo grado nel 2015 a 18 anni. La Cassazione 2018 aveva annullato con rinvio la condanna e novembre 2018, i giudici della Corte di assise di appello di Reggio Calabria concessero a Francesca Picilli le attenuanti generiche e ridussero la pena da 14 anni a 10 anni e 6 mesi di reclusione. 

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