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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Green Pass per i viaggi ma anche per i matrimoni, ecco come cambia la certificazione verde Covid-19

Mentre vara l'obbligatorietà per partecipare a nozze e banchetti, il governo studia un nuovo schema di parametri di validità e di durata per i certificati verdi. Si pensa di allungarli a dodici mesi dagli attuali sei e alla possibilità di ottenerlo dopo una sola dose di vaccino. Ma soltanto in alcuni casi. Ecco quali

Il green pass servirà anche per i matrimoni. La certificazione verde Covid-19 sarà necessaria per partecipare a nozze e banchetti oltre che per viaggiare mentre il governo studia un nuovo schema di parametri di validità e di durata. Allo studio anche l'ipotesi di applicarlo ai congressi, mentre il ministero della Salute e il Cts stanno lavorando per allungarne i tempi: non più sei ma dodici mesi.

Green Pass: come cambia la certificazione verde Covid-19 per viaggi e matrimoni

Con ordine. Nel decreto 17 maggio che il governo Draghi ha varato ieri si scrive che dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Ma intanto la Cabina di Regia studia un nuovo schema di validità con due parametri suscettibili di modifiche. Il primo è la scadenza di sei mesi che potrebbe essere portata a nove o a un anno. Il secondo, più importante, è la possibilità di ottenerlo dopo la somministrazione di una sola dose di vaccino. Di base, le certificazioni verdi Covid-19 sono rilasciate al fine di attestare "una delle seguenti condizioni":

  • a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo;
  • b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute;
  • c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.

In più, per il certificato verde che permetterà di muoversi liberamente e partecipare ad eventi, si valuta la possibilità di applicazione anche ai congressi, che potrebbero riprendere dal 15 giugno con "green pass" e comunque dovrebbero ripartire dal primo luglio anche senza pass. Attualmente le regole prescrivono che il green pass serve per passare tra regioni di colore diverso: per entrare in Valle d'Aosta, che attualmente è zona arancione, è necessario avere il green pass. Ma i territori hanno implementato anche ulteriori regione: per la Sardegna bisogna registrarsi, certificare la vaccinazione o la negatività al tampone non oltre 48 ore dalla partenza. Per la Sicilia serve la registrazione e l’esito negativo del molecolare massimo 48 ore prima del viaggio.

Ad oggi inoltre non è possibile viaggiare avendo ricevuto una sola dose di vaccino ma con due eccezioni. La prima è aver ricevuto l'immunizzazione attraverso il siero di Johnson & Johnson, che è monodose. La seconda è di essere stati contagiati da Covid-19 ed essersi negativizzati da almeno sei mesi. E questo perché per i guariti la prescrizione è di ricevere una sola somministrazione. 

Ad oggi inoltre i bambini al di sopra dei due anni sono obbligati al tampone per l'ingresso nel nostro paese, tranne nel caso in cui siano guariti dal Covid 19 da meno di 6 mesi: basterà allora un certificato del pediatra. Mentre fino al 31 luglio chi arriva da uno dei 27 paesi dell'Unione Europea, oppure dal Regno Unito o da Israele, non ha più l'obbligo di quarantena ma dovrà esibire il risultato negativo di un test del tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore che precedono l'ingresso in Italia. Questa condizione vale per tutti, anche per i vaccinati o per chi è guarito dal Covid, e almeno fino all’entrata in vigore del “green pass europeo”.

Invece chi arriva da Stati Uniti; Australia, Nuova Zelanda, Corea, Ruanda, Singapore, Thailandia, Canado o Giappone deve avere un tampone negativo 72 ore prima della partenza e rispettare comunque una quarantena ridotta di dieci giorni. L'ingresso è invece vietato da Brasile, India, Sri Lanka e Bangladesh. Chi dall'Italia vuole viaggiare in Europa invece deve rispettare le regole diversificate per ogni paese. In Spagna è necessario il risultato negativo di un test del tampone 72 ore prima della partenza, in Grecia serve anche il certificato vaccinale. Nel Regno Unito sono necessari 10 giorni di quarantena e due tamponi da prenotare e pagare prima del viaggio. 

Invece l'ingresso negli Usa è attualmente vietato agli italiani e a chi è stato in Italia nei 14 giorni precedenti. Ci sono due eccezioni: la prima riguarda i residenti permanenti negli Stati Uniti e i familiari dei cittadini americani. La seconda è aver viaggiato con un volo Covid-Free o Covid-tested. Si tratta di viaggi che collegano quattro scali italiani - Roma, Milano, Napoli e Venezia - con gli aeroporti di Stati Uniti, in Canada, Emirati Arabi e Giappone. Chi viaggia su queste tratte deve sottoporsi a un test molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti alla partenza e a un secondo tampone all’arrivo, ma non è obbligato a un periodo di isolamento fiduciario.

Fonte:Today

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