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Cronaca

"Sì al vaccino ma niente firma alla liberatoria", cinque dipendenti della Motorizzazione riaprono la questione green pass

Assistiti dagli avvocati Rizzotti e Ventura, hanno chiesto di sottoporsi alla somministrazione solo per proseguire l'attività lavorativa ma non sono disposti a firmare il consenso informato. Asp e Regione ribadiscono l'obbligo. I legali: "Evidente stortura,  intraprenderemo le opportune iniziative giudiziarie"

"Sì al vaccino ma niente firma alla liberatoria", cinque dipendenti della Motorizzazione riaprono la questione green pass.

La questione in realtà ha già spaccato gli esperti dopo l'inserimento dell'obbligo vaccinale.  La Consulta ha già detto che lo Stato deve risarcire eventuali danni prodotti dal vaccino anti-Covid pertanto il consenso informato non ha rilevanza davanti a un obbligo di legge. All'obbligo, per gli over 50, di sottoporsi al vaccino dovrà corrispondere l'onere, da parte dello Stato, di farsi carico di possibili indennizzi in presenza di conseguenze negative.

Ma di firmare e "accettare" nero su bianco il consenso informato non ne vogliono sapere i cinque dipendenti della Motorizzazione di Messina che, assistiti dai legali Domenico Rizzotti e Vittoria Santoro, hanno prima scritto all'Asp manifestando la loro volontà di evitare la liberatoria. Ma nisba: secondo il Dipartimento di prevenzione l'Asp di Messina "non può procedere ad alcun trattamento sanitario senza il consenso del paziente, compresa la vaccinazione. Il consenso informato rappresenta il fondamento giuridico e la liceità di ogni trattamento sanitario".

Non ne voglio sapere i dipendenti che, esaurite le ferie, rischiano ora la sospensione. "I nostri clienti - scrivono i legali - non sono disponibili a sottoscrivere alcuna liberatoria o consenso informato in quanto non si sarebbero mai sottoposti all'inoculazione del vaccino o comunque a qualsivoglia somministrazione al riguardo (accettata solo per proseguire l'attività lavorativa). Se verrà assicurata tale modalità si sottoporranno al vaccino previo appuntamento e rassicurazione di tale condizione".

Pochi dubbi sulle sanzioni e le penalità in arrivo. Anche il direttored4el servizio provinciale della Motorizzazione civile, Dabiele Borzì, ha risposto che sulla questione l'accesso agli uffici dei dipendenti in questione sarà consentito solo nel rispetto delle disposizioni di legge e in base alle indicazioni del dirigente generale del Dipartimento regionale alle infrastrutture della mobilità e dei trasporti Fulvio Bellomoche con nota del 15 febbraio ha ricordato a tutti idirigenti delle aree preposte e ai dirigenti delle Motorizzazioni civili l'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni. Bonomo ricorda che "dall'obbligo vaccinale sono esentati i soggetti che per condizione medica non possono ricevere il vaccino e ai quali vengono rilasciati dalle autorità sanitarie, apposte certificazioni di esenzione in formato dgitale in modo da permettere la verifica attraverso la scansione Qr code e altri sistemi di verifica automatizzati. le certificazioni di esenzione alla vaccinazione anticovid precedentemente emesse in modalità cartacea saranno valide fino al 27 febbraio - si legge nella nota - e dopo quella data non potranno più essere utilizzate".

Ma sul consenso informato, i quattro dipendenti non mollano. "Di certo - spiegano gli avvocati - intraprenderemo le opportune iniziative giudiziarie per le storture evidenti delle conseguenze normative".

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