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Cronaca

Quando sarà abolito il green pass (c'è una nuova grana)

Salta la scadenza per chi ha la terza dose, ma ci sono anche altre novità inattese: una nuova norma stabilisce che per entrare nei luoghi dove agli italiani serve il Super Green Pass, ai turisti basterà quello base con tampone. Quando sarà abolito? L'ipotesi prevalente parla della stagione estiva come spartiacque per il ritorno alla normalità

C'è un mezzo "pasticcio" sul Green Pass che farà discutere nelle prossime settimane, riguarda la durata diversificata per italiani e turisti stranieri. Intanto per quasi 35 milioni il certificato non avrà scadenza. Tanti infatti sono coloro che hanno già fatto la dose booster o sono guariti dal Covid e hanno fatto almeno due dosi di vaccino. Per loro - dopo il via libera alle nuove misure di allentamento varate ieri - non ci sarà più bisogno di controllare se il proprio certificato verde è in scadenza. Per altri 18 milioni di italiani che hanno fatto finora due dosi sarà invece necessario capire quando scade il proprio pass che dal 1 febbraio dura non più 9 mesi, ma solo sei. Per loro sarà dunque necessario programmare la terza dose ormai considerata parte essenziale del ciclo vaccinale se non vorranno far scadere il certificato verde. Ci si domanda poi quale sarà la data in cui il Green Pass sarà messo definitivamente nel cassetto. Ci sono segnali contrastanti. Ma torniamo innanzitutto al "pasticcio", alla grana emersa nelle scorse ore.

Il mezzo pasticcio sul green pass per i turisti

A coloro che provengono da uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, se sono trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l'accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il green pass rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare. Lo prevede il decreto legge approvato ieri pomeriggio dal Consiglio dei ministri. Ciò vale - spiega la nota di Palazzo Chigi - anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.

Di fatto, per entrare nei posti dove agli italiani serve il Super Green Pass, ai turisti basterà il Green Pass base con tampone. La norma recepisce una raccomandazione dell'Unione europea ed è un compromesso. Un trattamento differenziato deciso un po' a sorpresa da esecutivo e ministero della Salute: si è reso necessario procedere così perché in Europa e anche in altri Paesi del mondo il Green Pass ha una validità più lunga che da noi, 9 mesi appunto contro 6. Chi arriva da fuori quindi dovrà fare il tampone per accedere a una lunga serie di servizi, come entrare in hotel o andare al ristorante, attività non più permesse agli italiani, che devono essere per forza vaccinati. La norma ricorda che il test ha validità di 48 ore se è rapido oppure di 72 se è molecolare. Questo renderà la vita piuttosto difficile al turista vaccinato con due dosi da più di sei mesi.

Molto probabile che un turista straniero sceglierà in ogni caso di andare altrove, non in Italia ma in Paesi dove non dovrà a fare un tampone ogni due giorni nel corso della vacanza nel caso voglia accedere a molti servizi più o meno essenziali per la buona riuscita del soggiorno. 

Green pass senza scadenza con terza dose

Ieri è passata anche una delle misure pià attese e preannunciate. Il Green Pass di chi ha fatto la terza dose, come quello di chi ha preso l’infezione dopo la somministrazione delle prime due, avrà una durata illimitata. La misura è necessaria perché non è prevista alcuna quarta dose, almeno per il momento, e a breve tutti coloro che hanno fatto il booster per primi, cioè subito dopo l’estate, si sarebbero trovati senza il certificato verde. E così l’Italia, che dal primo febbraio ha deciso di ridurre la validità del Green Pass da nove a sei mesi (al contrario degli altri Paesi europei) fa una nuova modifica allo strumento giudicato fondamentale per tenere sotto controllo la pandemia.

Per quanto riguarda gli altri certificati verdi, cioè ottenuti quindici giorni dopo la prima dose oppure dopo la seconda, resta fissata la validità di sei mesi. Nel decreto si specifica anche che a chi viene contagiato più di 14 giorni dopo la prima dose viene rilasciato un Green Pass di sei mesi, nel senso che la positività vale come una nuova somministrazione ma non sostituisce il booster.

Green Pass, fino a quando

Si torna poi a parlare della scadenza "giuridica" del Green Pass. Uno strumento che nei fatti è limitativo di libertà non può avere durata illimitata di per sé. Se lo stato di emergenza terminerà, come prevedono ormai tutti, il 31 marzo 2022, non è affatto detto che in quella data stracceremo i certificati verdi. Anzi, è quasi certo che il Green Pass rimarrà, molto più a lungo. ma fino a quando? Settimane? Mesi? Anni? Già oggi nei luoghi di lavoro ne è previsto l'uso fino al 15 giugno per gli over 50.

Chi sogna l’abbandono tout court del Green Pass potrebbe rimanere deluso. Il passaporto vaccinale pensato per arginare la diffusione del Covid-19 potrebbe continuare a far parte della nostra quotidianità almeno fino all’estate del 2023. Lo afferma il quotidiano spagnolo El País citando fonti dell'Ue secondo cui la Commissione europea prevede di approvare in settimana l’estensione del certificato necessario per gli spostamenti tra Paesi membri fino al 30 giugno 2023, e non più lo stesso giorno del 2022 come previsto al momento.

La Commissione intende presentare la proposta di una proroga di un altro anno, fino al 30 giugno 2023, insieme ad altri emendamenti minori al certificato, come alcune misure riguardanti i test diagnostici. La proposta deve essere accompagnata da un rapporto che giustifichi la necessità delle modifiche legislative, che l'esecutivo Ue deve avere pronto entro il 31 marzo. Ogni paese può ovviamente normare autonomamente l'utilizzo del Green Pass sul proprio territorio per accedere a un determinato numero di servizi o attività, ma i segnali non vanno nella direzione di un addio a stretto giro di posta. Il governo Draghi "tiene salda la barra del Green Pass rafforzato che ci accompagnerà ancora a lungo", scrive oggi Repubblica. 

Non è chiaro fino a quando "servirà" il Green Pass, se è destinato a rimanere in qualche forma per mesi o per anni. Cosa ne pensano al Cts? Fabio Ciciliano, medico ed esponente del Cts, spiega che è ora di cambiare le regole anche se con cautela. Il Green Pass "diventerà sempre più residuale con l'incremento delle vaccinazioni e la riduzione dell'impatto del virus sul sistema sanitario - ha detto in una recente intervista - E alla fine della primavera si può pensare di toglierlo definitivamente". Un auspicio o una proposta concreta che gli esperti metteranno sul tavolo di Draghi prima della fine dello stato di emergenza il 31 marzo?. A oggi, è da rimarcare che la fine dello stato di emergenza non implica per forza di cose la fine del Green Pass. Massima trasparenza nel percorso decisionale e nella condivisione dei parametri che porteranno al superamente del certificato verde: la richiesta, legittima, arriva da più parti.

L'ipotesi: green pass fino all'estate

E' probabile che la necessità di esibire il pass per tutta la vita sociale e ludica e anche per il lavoro - l’obbligo è in vigore dal prossimo 15 febbraio - sarà ancora valido almeno fino all’estate: lo scrive oggi il Sole 24 Ore, secondo cui "questa è l’ipotesi su cui si lavorerà nelle prossime settimane con gli occhi puntati sulla curva del virus che sta finalmente rallentando la sua corsa. Ma la cautela è d’obbligo. E anche se altri Paesi stanno puntando sull’abrogazione di tutte le limitazioni, il Governo punterà su un addio graduale come ha sempre fatto finora nella sua strategia contro il Covid. Sulle scelte finali però peserà nelle prossime settimane anche il pressing all’interno della maggioranza - a partire dalla Lega - per abrogare tutti i vincoli, a partire proprio dal green pass. La partita è dunque aperta, ma il premier Draghi - tra i primi sostenitori dell’estensione dell’obbligo del pass - non dovrebbe cedere su questo punto per questo è verosimile che gli italiani dovranno tenere in tasca il certificato verde ancora per diversi mesi".

Cosa faranno i nostri vicini europei? E' "probabile" che il pass vaccinale in Francia venga revocato prima di luglio “viste le dinamiche attuali”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute francese, Olivier Veran, in un'intervista a Bfmtv. “Quando avremo liberato dei posti nelle terapie intensive, se per allora non ci sarà una nuova variante, l'utilità del pass vaccinale potrà essere assolutamente discussa”, ha proseguito il ministro. Difficile pensare che, con quadri epidemiologici simili, ci saranno differenze sostanziali nell'approccio al superamento del Green Pass tra Italia e Francia. 

Invece l'obbligo vaccinale per gli over 50, che è in vigore dall’8 gennaio e che da martedì scorso ha fatto scattare il meccanismo delle multe per i no vax che al momento sono oltre 1,6 milioni, scade il 15 giugno e riguarda non solo la doppia dose ma anche la necessità di fare il richiamo perché nel "ciclo vaccinale completo" c’è anche il richiamo. L’obbligo quindi riguarda solo le tre dosi ma non è escluso che in futuro lo stesso obbligo per gli over 50 sia ancora prorogato almeno per un altro anno.

fonte Today.it

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