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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Frodi, evasione e sequestri: la guardia di finanza "messinese" traccia il bilancio di un intenso 2020

I risultati ottenuti dalle Fiamme Gialle resi noti durante il 247esimo anniversario di fondazione. Oltre 24mila i controlli contro la criminalità economica nel territorio provinciale.

Il 2020 si è rivelato un anno intenso per il comando provinciale della guardia di finanza. Le Fiamme Gialle sono state impegnate in migliaia di controlli anche durante i lunghi mesi di pandemia. Sono stati eseguiti 24.602 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 4.710 interventi ispettivi e 283 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese

Il report è stato pubblicato a margine della cerimonia per il 247esimo anno del Corpo. Alla caserma "Cotugno" è intervenuto il prefetto Cosima Di Stani insieme al comandante provinciale, colonnello Gerardo Mastrodomenico e al comandante generale Giuseppe Zafarana. Al termine della cerimonia, durante un breve momento di raccoglimento, il presidente della sezione A.N.F.I. di Messina, tenente colonnello Giovanni Miserendino, ha donato alla Cappella di San Matteo, nel comando provinciale, una statua raffigurante il Santo Patrono del Corpo San Matteo, oggetto di benedizione a cura di don Vincenzo Castiglione, già cappellano militare alla sede di Messina.

Il bilancio del 2020

Evasione fiscale

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 63 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 541 lavoratori in“nero” o irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 84 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 146 soggetti. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 8,2 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 45,6 milioni di euro. Sono 8 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.

Ammontano, invece, a 13 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 1,8 tonnellate di prodotti energetici e accertate oltre 4 mila tonnellate consumate in frode. I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 114 mila euro, di denunciare 6 soggetti, di scoprire 10 agenzie clandestine e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per circa 77,2 milioni di euro.

Illeciti nella spesa pubblica

Nel corso del 2020, il Comando Provinciale ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. 1.934 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 74 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 4 deleghe svolte con la Corte dei Conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state a pari a oltre 9,3 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 4,4 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 220. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 4,6 milioni di euro. Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 800 mila euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell'ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 21,7 milioni di euro, a carico di 185 soggetti, nonché avanzate proposte di sequestro per quasi 1,7 milioni di euro. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 1.806 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 6 milioni di euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per oltre 1,1 milioni di euro. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”.

Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare 1,1 milioni di euro indebitamente percepiti e circa 480 mila euro di contributi Pag. 4 di 6 richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 106 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti hanno portato a termine 7 interventi, segnalando alle Procure della Repubblica 28 persone, di cui 2 tratte in arresto. Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di oltre 3,2 milioni di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per 50 mila euro. In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (3 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle Contabili. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a oltre 10,2 milioni di euro.

Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 33. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di 7,1 milioni di euro.

Contrasto alla criminalità organizzata

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 1,5 milioni di euro a seguito
di 13 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 42 sono le persone denunciate, di cui 10 tratte in arresto, Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 28,6 milioni di euro.

Con riguardo alla prevenzione, i Reparti hanno proceduto all’analisi di 176 segnalazioni di operazioni sospette. In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti
patrimoniali 265 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno superato, complessivamente, la quota di circa 16,2 milioni di euro. Ammonta, invece, a circa 66,5 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il
sequestro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 10,3 milioni di euro.

Sono stati eseguiti, poi, 642 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (639) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 97 interventi e dato esecuzione a più di 25 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 77 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in ltaly e non sicuri. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica n. 37 soggetti. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto il Comando Provinciale fortemente impegnato, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 13 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 10 casi e sottoposti a sequestro circa 306 mascherine e dispositivi dì protezione individuale.

Contrasto ai traffici illeciti via mare

Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative del Corpo. Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell'ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell'attuazione delle direttive dell'Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica a mare e nella responsabilità operativa ai fini del contrasto all'immigrazione irregolare via mare, anche con riferimento all'attività svolta sotto l'egida dell'Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera Frontex, nel Mediterraneo, con l’operazione denominata “Themis 2020”, svolta in Italia e finalizzata al contrasto dell’immigrazione irregolare e dei crimini transfrontalieri via mare, nonché con analoghe operazioni organizzate in Spagna e Grecia. Nell'ambito del contrasto ai traffici illeciti perpetrati via mare, nell’ultimo anno, il Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina ha sequestrato oltre 6.000 chilogrammi Pag. 6 di 6 di hashish, 2.200 chilogrammi di T.L.E., 22 natanti, arrestando 16 soggetti e rintracciando e soccorrendo 3.986 cittadini extracomunitari. 

Servizi di ordine e sicurezza pubblica

A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo circa 24 mila e 600 controlli, che hanno consentito di sanzionare 505 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 86 responsabili.

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