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Cronaca

Impianti sportivi, spunta l'ipotesi "Celeste" per le società minori: ma il tema resta caldo

A Palazzo Zanca sei società di calcio hanno ribadito la preoccupazione per la mancanza di un campo in cui allenarsi. Comune pronto ad intervenire mentre in Commissione si punta al recupero dello storico stadio di Gazzi

I riflettori sono tutti puntati sul "Franco Scoglio", ma la questione impianti sportivi riguarda anche altri campi da gioco cittadini utilizzati dalle squadre minori. La questione era stata sollevata da cinque società che lamentavano l'assenza di uno stadio in cui allenarsi e disputare le gare, con il rischio di dover andare in provincia. 

Un argomento che resta caldo e che stamane è stato discusso a Palazzo Zanca durante i lavori della quinta commissione. In Aula i rappresentanti di Atletico Messina, Gescal, PGS LUce, Riviera Nord, Messana, Juvenilia e Camaro. 

Alla seduta, coordinata dal consigliere Pietro La Tona, doveva partecipare anche l'assessore allo Sport Francesco Gallo, presente però al "Franco Scoglio" in vista dei lavori di riqualificazione. L'esponente di giunta ha tuttavia risposto con una nota annunciando l'intenzione di aprire un tavolo tecnico il prossimo 23 luglio. Dal Comune l'impegno a mettere a disposizione il campo "Bonanno" dell'Annunziata mentre la Città Metropolitana è stata incaricata di lavorare sul recupero della struttura di Sperone.

"Gli impianti ci sono - ha spiegato Gallo - ma c'è un problema di risorse. La situazione complessiva non appare mutata rispetto agli anni precedenti, non risulta possibile realizzare nuovi impianti considerato che è già difficile riportare ad un livello di decenza quelli già esistenti. Metteremo a disposizione delle società tutti gli impianti di proprietà comunale secondo il criteriodel livello di campionato cui si è iscritti e del pagamento di tariffe ed oneri relativi ai servizi”. Da Palazzo Zanca anche l'apertura per un nuovo aiuto economico alle società in difficoltà sulla scia di quanto fatto lo scorso anno. 

Ma dal dibattito in consiglio comunale è emerso che il problema prioritario non è costituito dalla carenza di risorse finanziarie, ma dall’inesistenza di impianti sportivi realmente utilizzabili. "Anche perché - spiega La Tona -  quelli citati dall’Assessore ad oggi non sono realmente disponibili e la scadenza del 26 luglio costringe le società o a cercare impianti fuori città o a non iscrivere la squadra al campionato. E’ stato fatto rilevare, inoltre, che la questione dello sport a Messina non può essere vissuta come un fastidio o un problema da risolvere, ma dovrebbe essere vista come una risorsa che offre ai giovani messinesi la possibilità di praticare uno sport anche con rilevanti ricadute sociali".

L'idea proposta vede anche il recupero dello stadio "Celeste" per dare respiro alle tante società che militano dalla Promozione in giù. Intanto, il consiglio comunale ha puntato il dito contro "la totale assenza di programmazione da parte dell’amministrazione comunale" ribadendo che "la strada intrapresa dell’affidamento degli impianti ai privati è risultata totalmente fallimentare. Questa situazione drammatica era ampiamente prevedibile a causa del totale disinteresse, in termini di progettazione e di allocazione o reperimento di risorse, mostrato dall’amministrazione De Luca fin dal suo insediamento".

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