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Cronaca

Incarichi dirigenziali revocati al Policlinico, i sindacati: "Caso grave, vertenza più costruita che reale"

Cgil e Fgu contro il commissario Bonaccorsi sul caso del personale Ep. "Possibili ripercussioni sull'Università, a rischio le retribuzioni del personale docente e tecnico-amministrativo"

E' definito ormai il caso Policlinico. Un caso che rischia di avere forti ripercussioni anche sui conti dell'Università e che coinvolge circa 150 medici e dipendenti che si sono visti improvvisamente annullare dal commissario straordinario del Policlinico, Giampiero Bonaccorsi, incarichi dirigenziali ricoperti da anni.

La questione è sotto la lente del dirigente generale dell'assessorato alla Salute Mario La Rocca che sulla questione dei medici Ep (Elevata professionalità) ha già chiesto chiarimenti al Policlinico “tenuto conto della complessità delle questioni connesse all’applicazione delle norme nazionali e contrattuali, anche ai settori e comparti diversi (università/sanità), nonché delle possibili ripercussioni di tipo assistenziale – in quanto detto personale risulta allocato in molti reparti di carattere strategico per l’ordinaria offerta assistenziale ed in taluni casi in reparti dedicati all’emergenza/urgenza”.

La Rocca ipotizza anche il danno erariale.

Cgil e Fgu Dip Università - si legge in una nota -  giudicano grave la situazione che si è venuta a creare all’interno dell'Azienda ospedaliera universitaria “G. Martino” di Messina, a seguito delle decisioni assunte dal Commissario Straordinario riguardo agli incarichi di struttura affidati al personale universitario EP e D equiparato alla dirigenza medica o sanitaria.

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“Qualunque sia la soluzione che si voglia intraprendere, se davvero sussiste un problema, bisogna salvaguardare i lavoratori interessati, che da anni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ambito dell’assistenza e della direzione di talune strutture all’interno del Policlinico Universitario di Messina” dichiarano Franco Di Renzo, responsabile nazionale dei Policlinici per la Flc Cgil e Paolo Todaro della Fgu Università.. La vicenda lascia perplessi per diversi motivi: - come mai si solleva una questione del genere a diversi anni dalla stabilizzazione di questo personale; - stabilizzazione su cui si è a lungo pronunciato a suo tempo in un suo parere in maniera inequivocabile il Consiglio di Stato, chiarendo i termini della stabilizzazione, dell’utilizzo di questo personale e sul fatto su chi doveva gravare l’onere economico della retribuzione; - il Commissario Straordinario forse ignora tale autorevole parere e il fatto che numerosi suoi predecessori non hanno rinvenuto nulla di “anomalo” nel fatto che questi dirigenti equiparati assumevano incarichi di responsabilità in importanti strutture dell’azienda e svolgessero in maniera prestigiosa e riconosciuta la loro attività assistenziale".

Ma in ballo ci sono anche le possibili ripercussioni sull'Università. "Dopo avere sollevato il problema e promesso un suo intervento ora tace in maniera assordante - scrivono i sindacalisti - Infatti, la Regione chiede indietro e in tal senso invita il Policlinico a iscrivere in Bilancio le retribuzioni dei lavoratori interessati. Si tratta di diversi milioni di euro, dovendosi forse prendere in considerazione gli ultimi dieci anni, che rischiano di mettere in grave difficoltà il Bilancio dell’Ateneo, fino ad oggi al riparo da simili problemi. Ci si chiede se davvero chi amministra l’Università vuole passare alla storia per chi ha dissestato le finanze dell’Ateneo, mettendo a rischio le retribuzioni del personale docente e tecnico-amministrativo. Inoltre il personale docente rischia non solo di vedere la propria retribuzione messa in dubbio, ma anche il ruolo fin qui svolto all’interno del Policlinico.

“La città di Messina - Pietro Patti, segretario generale Cgil Messina. - non sente proprio il bisogno di un'altra vertenza che appare più costruita che reale”.

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