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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Bruciarono l'auto ad un poliziotto "per vendetta", arrestati due 20enni

La svolta sull'atto intimidatorio dello scorso aprile ad un agente di polizia penitenziaria di Barcellona. I due ragazzi agirono per conto di un amico detenuto a cui era stata contestata una violazione durante i colloqui

A nove mesi di distanza la polizia ha fatto luce sul grave atto intimidatorio di cui era stato vittima un agente di polizia penitenziaria. All'agente, in servizio nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, fu bruciata l'auto parcheggiata proprio nei pressi della casa circondariale. Oggi gli uomini del commissariato di Barcellona di Pozzo di Gotto, con la collaborazione della Squadra Mobile di Messina, hanno eseguito l’ordinanza della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nei confronti di due giovani messinesi di venti anni, ritenuti responsabili dei reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio in concorso.

L’attività investigativa ha consentito di accertare che, pochi giorni prima dell’incendio del veicolo, l’agente di polizia penitenziaria, in servizio di vigilanza ai colloqui carcerari,
segnalava alla direzione le violazioni poste in essere da un detenuto, determinando nei suoi confronti la perdita dei benefici previsti dall’ordinamento penitenziario. La segnalazione scatenava la reazione del detenuto e degli odierni arrestati, i quali incendiavano l’autovettura per ritorsione e per costringere lui e gli altri operatori del carcere ad allentare la vigilanza e a non segnalare i comportamenti contrari alle norme interne.

A seguito dell’attività della polizia , coadiuvata dalle immagini della videosorveglianza e coordinata dall’Autorità Giudiziaria, sono stati pertanto identificati due dei responsabili.

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