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Giovedì, 25 Aprile 2024
Incendi

Incendi e cenere, Musumeci chiede un vertice della Unità di crisi nazionale 

Una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. È la richiesta del presidente Musumeci per far fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola. A Naso le fiamme di probabile origine dolosa hanno lambito le case

Una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. È la richiesta urgente che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha avanzato a Roma per far fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola in questi giorni, su due diversi fronti: la incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei e i numerosi incendi, quasi tutti di origine dolosa, sviluppatisi in modo particolare nella Sicilia orientale. Le fiamme, favorite dal vento e dall’alta temperatura, interessano soprattutto le province di Enna, nel Troinese, Siracusa e Ragusa; impegnati tre canadair statali, gli otto elicotteri della Regione e tutti i reparti a terra dei vigili del fuoco, dell’Antincendio regionale e del volontariato di Protezione civile. Ma un vasto incendio ha interessato per tutta la giornata anche la provincia di Messina.

A Naso in particolare le fiamme di probabile origine dolosa hanno interessato contrada San Giorgio con le fiamme che hanno raggiunto le aree vicino le abitazioni.  Sono intervenuti oltre i vigili del fuoco anche la forestale, vigili urbani, protezione civile e volontari.

Domani lunedì, alle 11, al PalaRegione di Catania il presidente Musumeci incontrerà i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere, che mette a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di Comuni e pregiudica parte della produzione agricola.

«Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità - afferma Musumeci - ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti».

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