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Incendi Milazzo

Incendio al Comune di Milazzo, pesante la conta dei danni: timore per i quadri settecenteschi

Ancora in corso i test per valutare il livello di diossina che si è sprigionato nelle stanze costringendo a interdire gli accessi anche nei piani che non sono stati lambiti dalle fiamme

Si fa la prima conta dei danni per l’incendio che si è sviluppato stamani al Comune di Milazzo ed è pesante il bilancio.

A cominciare dai preziosi quadri settecenteschi completamente anneriti dalla fuliggine. Si tratta di cinque tavole di grandi dimensioni di proprietà del Fondo Edifici di Culto che provengono dalla chiesa del Santissimo Salvatore del borgo di Milazzo e custodite nel palazzo comunale suille quali ora si aspetta il sopralluogo della soprintendenza di Messina per una valutazione più approfondita.

Gli esperti interverranno dopo che le stanze interessate all’incendio divampato dalla stanza del sindaco verranno ripulite da una ditta specializzata.

Ma la valutazione dei danni riguarda anche tutta la documentazione nella segreteria del primo cittadino e quella che si trovava sulla sua scrivania che ha dovuto fare i conti prima con le fiamme poi con il potente getto d’acqua per spegnere l’incendio da parte dei vigili del fuoco immediatamente intervenuti facendo evacuare l’intero edificio

Intanto è sempre più chiara la dinamica. Sin dal primo momento si è parlato di un cortocircuito. Secondo la valutazione degli esperti la scintilla è partita dal punto luce sulla scrivania del sindaco Pippo Midili collegato ad alcuni impianti dell’aria condizionata.

Sono ancora in corso i test per valutare il livello di diossina che si è sprigionato nelle stanze costringendo a interdire gli accessi anche nei piani che non sono stati lambiti dalle fiamme.

Primo e terzo piano dovrebbero riaprire domani mentre il secondo, dove si sono sprigionate le fiamme, resterà chiuso almeno una settimana per gli interventi di bonifica e sistemazione.

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