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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Gazzi / Fondo Fucile

Amianto a Fondo Fucile, per la procura non ci sono responsabili

Anche l'ultimo esposto presentato da Santo Iannelli è stato archiviato dai magistrati. Il rappresentante delle famiglie sostiene che per i baraccati saranno poche le nuove case acquistate sul mercato dal Comune. E tutto resterà come prima

Per l'amianto a Fondo Fucile non ci sono responsabili. La procura ha archiviato anche l'ultimo esposto sulla presenza del materiale tra le casette della zona. La denuncia era stata presentata durante l'amministrazione Accorinti da Santo Iannelli, rappresentante delle famiglie che vivono a ridosso del viale Gazzi in condizioni drammatiche. Si tratta della quarta richiesta ai magistrati negli ultimi anni senza che indagini siano sfociate in un processo. A Palazzo Piacentini Iannelli ha incontrato il legale che segue il caso.

Il caso amianto

Proprio sull'amianto a Fondo Fucile il sindaco De Luca e il presidente dell'Agenzia del Risanamento Marcello Scurria avevano impostato la scorsa estate la richiesta di fondi straordinari al governo nazionale per bonifica e trasferimento dei baraccati in case dignitose ma la Protezione civile nazionale, nonostante la dichiarazione di emergenza della giunta Musumeci, aveva risposto no. A settembre il Comune aveva stabilito competenze e criteri di valutazione delle persone che vivono in baracca e che dovevano essere sottoposte a verifiche sanitarie a causa della presenza di amianto. I provvedimenti riguardavano 8mila persone in tutto gli Ambiti del Risanamento, erano state previste visite ambulatoriali per tutta la popolazione con due camper messi a disposizione dall’Asp sul territorio. Il secondo step sarebbe stato l’accertamento radiografico per i casi sospetti. Il Comune si era impegnato a collaborare con l'Agenzia regionale per l'Ambiente finalizzate a effettuare indagini per la verifica delle fibre di amianto nell’area. A fine agosto l’Asp 5 di Messina, in una relazione segnalava “Gravi carenze igieniche e mancanza di requisiti igienici strutturali delle abitazioni”. Anche l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente scriveva “un elemento di rischio per l’ambiente e la salute pubblica”. Ma con il no della Protezione civile nazionale il programma si perse nel vuoto.

Nuove case

Iannelli in vista della definizione di acquisto di case private dal Comune per trasferire in alloggi sicuri i baraccati, dopo l'ultimo incontro al Comune, sostiene che Fondo Fucile ne riceverà poche rispetto ad altri Ambiti di risanamento. Nel dicembre scorso il progetto Capacity aveva assegnato otto abitazioni ad altrettante famiglie che vivevano nella baraccopoli di Fondo Fucile. Sette al complesso Palmara in via del Santo e una in via 26/B n.1 a Fondo Fucile. Gli assegnatari furono Natale Cardile, Gaetano Tabbone, Luisa Faccioli, Giovanni Lauro, Giuseppe Pistone, Giuseppina Pistone, Vincenzo Cortese, Cosimo Quaranta. Secondo Iannelli da qui in avanti ci sarà poco o nulla per Fondo Fucile e si preparono nuove eclatanti manifestazioni di protesta. 

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