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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Inchiesta bilanci, Accorinti ed ex assessori si difendono: "Siamo a totale disposizione"

Gli esponenti dell'amministrazione del pacifista raggiunti dall'avviso di garanzia per le nuove indagini sulle manovre finanziarie di Palazzo Zanca hanno risposto in poche righe alla conferma di essere sotto accusa

Arriva la replica dell'amministrazione Accorinti sotto indagini per l'inchiesta del sostituto procuratore Antonio Carchietti sui bilanci 2014, 2015 e 2016 del Comune considerati secondo le accuse fasulli. 

"Con riferimento alla notizia delle informazioni di garanzia sui bilanci ribadiamo quanto già detto, ossia la nostra totale consapevolezza di aver agito nell’esclusivo interesse della città che amministravamo e nel rispetto delle leggi, dei compiti e dei ruoli istituzionali, come confidiamo di dimostrare alla magistratura della quale, ovviamente, siamo a totale disposizione onde chiarire ogni passaggio di queste vicende, che investono aspetti tecnici complessi" - dicono ex sindaco e ex assessori. Ventiquattro gli indagati che hanno ricevuto l'avviso di conclusione dell'inchiesta tra i quali l'ex sindaco Accorinti e gli assessori Signorino, Cacciola, De Cola, Ialacqua, Mantineo, Panarello, Vainicher, Santisi, Cucinotta e Pino. Iscritto nel registro degli indagati per falso ideologico in atto pubblico l'ex direttore-segretario generale Antonio Le Donne insieme ai dirigenti che si sono occupati dei bilanci e al Collegio dei revisori di quegli anni composto da Dario Zaccone, Federico Basile e Giuseppe Zingales.

Nel marzo scorso le ventotto condanne inflitte dal collegio della prima sezione penale presieduta da Silvana Grasso, sempre per i bilanci considerati fasulli del Comune, all'ex giunta Buzzanca (un anno e cinque mesi la condanna per il sindaco che resse il Comune tra il 2009 e il 2012) Pinella Aliberti (prescrizione), Elvira Amata (1 anno 1 mese), Melino Capone (1 anno e 5 mesi), Dario Caroniti (1 anno e 5 mesi), Giuseppe Corvaja (1 anno e 3 mesi), Pippo Isgrò (1 anno e 3 mesi), Salvatore Magazzù (1 anno e 1 mese), Orazio Miloro (1 anno e 5 mesi), Franco Mondello (1 anno e 1 mese), Giorgio Muscolino (1 anno e 1 mese), Giuseppe Rao (prescrizione), Carmelo Santalco (1 anno e 3 mesi), Gianfranco Scoglio (prescrizione), Roberto Sparso (1 anno e 5 mesi).

I dirigenti e i revisori condannati in primo grado furono: Francesco Aiello (1 anno e 5 mesi di reclusione) il segretario comunale Santi Alligo (1 anno e 1 mese), Antonio Amato (1 anno e 5 mesi), Roberto Aricò (1 anno e 3 mesi), Attilio Camaioni (1 anno e 5 mesi), il ragioniere generale Ferdinando Coglitore (1 anno e 5 mesi), Giovanni Di Leo (1 anno 1 mese), Domenico Donato (1 anno e 3 mesi), Carmelo Famà (1 anno e 1 mese), Carmelo Giardina (1 anno e 1 mese), Diane Litrico (prescrizione), Domenico Manna (1 anno e 1 mese), Giuseppe Mauro (prescrizione), Giuseppe Puglisi (1 anno e 5 mesi), Vincenzo Schiera (1 anno e 5 mesi), Dario Zaccone (1 anno e 1 mese), Domenico Maesano (1 anno e 5 mesi), Giancarlo Panzera (1 anno e 1 mese), Filippo Ribaudo (prescrizione).

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