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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

False comunicazioni sociali, a processo i vertici della Cartour per l'acquisto di una nave

Armatori e manager accusati di aver aggiustato il bilancio 2017 per ottenere un mutuo. A Lorenzo Matacena contestata anche l’evasione fiscale

C’è il rinvio a giudizio per i vertici di Cartour Srl e del gruppo Caronte&Tourist cui fa capo. Lo ha deciso il gup Eugenio Fiorentino per il procedimento in relazione all’acquisto della nave Cartour Delta.

Nella vicenda sono cinque gli imputati per le cariche rivestite all’epoca dei fatti (il 2017), oltre Cartour come persona giuridica, accusati di false comunicazioni sociali ed evasione fiscale.

Si tratta del presidente del Cda Lorenzo Matacena e del vice Pietro Franza, il consigliere di amministrazione Luigi Genchi - difesi dall’avvocato Alberto Gullino - Edoardo Bonanno e Ortensia Rotondo, dell’ufficio amministrativo che si occupa dei bilanci del gruppo.

Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Anna Scarcella Francesco Bertorotta e Antonello Scordo.

L’indagine della Guardia di Finanza nel 2021 portò al sequestro preventivo a maggio del 2022 di provviste finanziarie riconducibili alla società per un valore di 1.047.597 euro, importo pari all’evasione che sarebbe stata posta in essere negli anni 2016, 2017 e 2018 e contestata a Matacena in qualità di presidente del Cda e rappresentante della Cartour srl.

Secondo gli investigatori, la società, beneficiando di tale regime agevolato, avrebbe sottratto a tassazione - nella misura dell’80% - il reddito derivante da una particolare forma di noleggio di una nave iscritta nel registro internazionale al quale, secondo l’ipotesi d’accusa, non avrebbe avuto diritto.

Secondo gli inquirenti le false comunicazioni sono relative al bilancio presentato a due istituti di credito - Mediocredito Italiano e Unicredit - per ottenere il mutuo che sarebbe servito all’acquisto della Cartour Delta.  In particolare la società avrebbe indicato alla voce “Immobilizzazioni finanziarie dello stato patrimoniale” la partecipazione di controllo nella partecipata New TTT Lines srl, al suo costo d’acquisto, ovvero 3.8 milioni di euro, anziché valutare la partecipazione “al minore tra il costo ed il suo valore recuperabile”, come, secondo l’accusa, avrebbe dovuto fare in ragione della situazione in cui versava la società per la definitiva interruzione della linea Catania-Napoli, che rappresentava la principale attività generatrice del 95% dei flussi finanziari in entrata.

Il processo comincerà a dicembre del 2024.

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