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Cronaca

Caso Innovabic, la Corte dei Conti assolve Navarra, Latella e Accorinti: "Ora basta sciacallaggio"

La sentenza in 96 pagine annunciata dal deputato del Pd ed ex rettore che era stato accusato di mala gestio dopo la segnalazione dell'Università di Messina. Condannata ora al pagamento delle spese legali

Si chiude con una assoluzione il procedimento della Corte dei Conti nato da un esposto trasmesso dall’Università degli Studi di Messina con il quale venivano denunciate condotte di cattiva amministrazione all’interno di Innova Bic,  la società di consulenza finanziaria nata nel ‘97 e partecipata da Ateneo, Provincia e Comune messa poi in liquidazione.

Una vicenda che ha anche alimentato il dibattito politico in questa campagna elettorale in cui l'ex sindaco Cateno De Luca ha tirato più volte in ballo la vicenda che ha coinvolto il deputato del Pd Pietro Navarra nella sua qualità di ex rettore insieme all’ex sindaco Renato Accorinti, Dario Latella nella sua qualità di amministratore unico, Antonino Germanà, Orazio Miloro e Michele Bisignano, componenti del Comitato di controllo. Tutti erano stati chiamati dai giudici contabili al pagamento complessivo di 100 mila euro dopo la segnalazione dell'Università di Messina retta ora da Salvatore Cuzzocrea.

A dare l'annuncio dell'assoluzione, lo stesso Pietro Navarra con un post in cui si toglie subito qualche sassolino. "Questa assoluzione - scrive - smaschera lo sciacallaggio dell'ex sindaco in fuga", scrive con chiaro riferimento alle dimissioni anzitempo di De Luca che ora sostiene con Sicilia vera Federico Basile.

Non c'è dunque alcun danno erariale per i giudici della Corte dei conti a carico di Navarra, assolto insieme all’ex sindaco Renato Accorinti e al professore Dario Latella, liquidatore e amministratore unico di InnovaBic (società partecipata, dichiarata fallita a luglio 2021). Per gli altri tre - si legge nella sentenza - la Corte presieduta da Vincenzo Lo Presti dichiara inammissibile l'atto di citazione per alcuni vizi di procedimento tra cui  "violazione del diritto di difesa, non avendo il Procuratore in alcun modo precisato le attività foriere di danno erariale caratterizzate da dolo o colpa grave addebitategli".

"Di fronte a un verdetto che rappresenta un’ulteriore prova della correttezza del mio operato - spiega -  al sentimento di soddisfazione si affianca quello della speranza. Da mesi, infatti, la vicenda InnovaBic viene volgarmente strumentalizzata dall’ex sindaco in fuga Cateno De Luca. Sfruttandola per la sua squallida strategia di sciacallaggio, egli ha costruito una narrazione, a uso e consumo di quel populismo da lui tanto amato, secondo cui la mia esperienza da Rettore ha rappresentato un esempio di mala amministrazione. Da volgare demagogo senza principi e morale, proponeva una versione dei fatti in cui i processi si concludono prima ancora di iniziare, cosicché l’apertura di un procedimento rappresenta già di per sé una sentenza. Eppure, proprio lui su questo punto dovrebbe essere particolarmente sensibile, visto che lo ricordiamo sbraitare contro i magistrati, mentre si trovava agli arresti domiciliari. Fino a stamattina, ha propinato sul mio conto clamorose bugie. Ha parlato di concorsi truccati, senza specificare alcuna circostanza che vede me protagonista prima, durante o dopo il mio mandato di rettore. Qualora fossi realmente a conoscenza di particolari che mi riguardano personalmente e di cui sono responsabile, caro ex sindaco in fuga, dichiarali pubblicamente e recati in Procura a denunciarlo. Diversamente, evita di dire fandonie", ha detto rivolto poi direttamente al leader di Sicilia Vera.

"Vorrei che tutti i messinesi prendessero atto di questa sentenza - insiste Navarra - non per autoincensarmi, ma perché spero che possa servire a svegliarli dal sonno ipnotico in cui questa sorta di pifferaio da quattro soldi ha fatto precipitare una città e l’ha tenuta in ostaggio. Come recita un proverbio: se un pagliaccio entra in un castello non diventerà re, ma trasformerà quel castello in un circo. Per carità, il circo è forma d’arte, espressione culturale, ma serve per divertirsi, ridere e passare un pomeriggio piacevole. L’amministrazione è cosa ben più seria, il sindaco di tutti non è quello che si ingozza di arancini e focaccia dalla mattina alla sera a uso e consumo dei like social, ma quello capace di portare rispetto per l’intera comunità che rappresenta".

La storia

Il procedimento della Corte dei Conti nasce dopo gli accertamenti della Finanza su esposto dell’Ateneo che denunciava mala gestio. La Corte dei Conti rilevava che “lo stato di crisi della Innova Bic" potesse essere riconducibile a scelte di gestione operate dalla società stessa la quale, "nonostante fosse destinata a realizzare la parte prevalente della propria attività in favore degli enti soci, ha ritenuto di dover partecipare a progetti ed iniziative senza affidamento da parte dei soci pubblici. In tal modo sono state utilizzate risorse pubbliche senza un corrispondente beneficio per l’interesse pubblico, che, si ricorda, è la ragione per la quale gli Enti partecipanti decidevano sin dal 2010 di ricapitalizzare la società in perdita”.

In realtà con una sentenza di 96 pagine, la Corte - che per quanto riguarda Navarra, Latella e Accorinti ha indagato i fatti ed è entrata nel merito - assolve chiarendo che non solo non c'è danno erariale ma neanche il fatto costituitivo e condanna alle spese legali l'Università di Messina. Alcune verifiche sui fatti antecedenti il 2013 sono state oggetto di prescrizioni.

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