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Cronaca

Inchiesta sui dati covid fasulli, Ciccio Rizzo: "Tutela di interessi pubblici e non privati"

L'avvocato che con Ferdinando Croce condivide l'impegno politico nel movimento di Destra "Vento dello Stretto" dà la sua opinione sugli atti dell'indagine. La solidarietà antigiustizialista di diversi legali messinesi, intanto il Pd chiede le dimissioni del presidente della Regione

"Sorpresi e amareggiati": Francesco Rizzo, consigliere comunale a Lipari, conosce da tanti anni Ferdinando Croce tra i movimenti di Destra del Messinese per la lunga militanza fianco a fianco. Il suo collega avvocato risulta indagato da Capo di Gabinetto dell'ex assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza nell'inchiesta della procura di Trapani e dei carabinieri di Palermo sui dati "taroccati" dei positivi al coronavirus in Sicilia. Un disegno - secondo gli atti dell'accusa - politico che ha portato a falsificare i numeri quotidiani forniti al ministero della Sanità per evitare provvedimenti restrittivi per la Sicilia. 

Inchiesta sui dati covid fasulli, sotto indagine anche Ferdinando Croce

Croce è difeso dall'avvocato Filippo Di Blasi. Rizzo commenta così la vicenda che appare alle battute iniziali e potrebbe riservare ulteriori novità: "Intanto posso dirvi che un amministratore pubblico può sempre incappare in casi dal risvolto giudiziario, la mia opinione è che in questo caso non ci sia un interesse privato ma la preoccupazione di rispondere a interessi pubblici legati per esempio alla chiusura di attività commerciali, credo che la preoccupazione dei funzionari coinvolti fosse legata anche a un possibile aumento dei dati in arrivo dai tamponi alla rada San Francesco, vorrei comprendere come Croce da cinghia di trasmissione tra funzionari e assessorato abbia potuto incidere in tutto questo pur leggendo nell'ordinanza che ne fosse a conoscenza, l'accusa nei suoi confronti è di concorso morale e materiale in induzione al falso e non di falso, concludo esprimendo la mia solidarietà in attesa di ulteriori accertamenti". Il movimento Vento dello Stretto in una nota scrive: "Siamo certi che Ruggero Razza e Ferdinando Croce chiariranno la loro posizione. Ci fidiamo molto più di loro che degli spezzoni di provvedimenti ed intercettazioni che purtroppo - come al solito - leggiamo su internet in forma totalmente decontestualizzata.” “Ci sembra davvero incredibile ipotizzare che qualcuno del Governo Musumeci abbia tentato di evitare la zona rossa quando è stato proprio il Governo Regionale - preoccupato per la curva dei contagi in crescita - a chiedere a Roma di anticipare la zona rossa a tutela della salute dei siciliani nonostante le polemiche.”

Dati Covid falsi, tre arresti

Intanto diversi avvocati messinesi hanno espresso la loro solidarietà a Croce. Sui social attacchi durissimi contro gli indagati. L'ex presidente dell'Ordine degli avvocati Vincenzo Ciraolo: "Conosco Ferdinando Croce da tanto, troppo tempo per avere anche solo un minimo dubbio sulle sue competenze, capacità, passione e, soprattutto rettitudine morale. Agli odiatori sociali di professione e ai giustizialisti chiedo di andare a vomitare da un’altra parte". Il legale Maria Pagano: "Non voglio entrare nel merito, non mi compete: la Magistratura trarrà le conclusioni, una volta ultimate le indagini preliminari. Ma le deve espletare e concludere queste indagini. Poi, ci sarà un processo, che si deve celebrare in aula, non sui giornali.  E la prova si forma in dibattimento, lo ripeto a me stessa ...non certo ai tanti leoni da tastiera che già hanno messo l'imprimatur su stralci o sfilacci di trascrizioni di intercettazioni, acquisite per vie traverse. Ebbene, io non ci sto a considerare e bollare come delinquente un Collega che fino a ieri consideravo persona perbene".

Intanto il partito democratico ha chiesto al governo di rimuovere Musumeci dalla carica di commissario per l’emergenza in Sicilia e al presidente di dimettersi. "Da oggi - dichiara il segretario regionale Anthony Barbagallo - il partito avvia una mobilitazione continua: ritornerà nelle piazze per liberare Palazzo d’Orleans chiedendo in ogni sede le dimissioni del Governatore”. Secondo il Pd il terremoto che ha già portato Razza a lasciare la poltrona di assessore "è solo l'ultimo tassello di una gestione disastrosa dell’emergenza pandemica in Sicilia". "Noi auguriamo a Razza – dice Barbagallo - di uscire indenne dall'inchiesta giudiziaria. Ma, come Pd, avevamo sollevato forti dubbi da subito. E la mozione di censura parla chiaro. E grida vendetta, così come il balletto di numeri di ieri (ancora una volta) sui contagi, da parte del dirigente generale Mario La Rocca. Con dati diffusi e inoltrati a Roma e subito dopo rettificati. La credibilità della Regione è sottozero. E di tutto questo sfascio – aggiunge - il responsabile principale, unico, politicamente è solo uno: Nello Musumeci che ha ridotto la Regione a una sua corte personale. Davvero ci vuole far credere – conclude il segretario regionale – che non sapesse cosa combinava il suo fido braccio destro? Non è credibile e sarebbe per altro ancora più grave”. 

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