La morte di Vito Cambria, indagati i responsabili delle ditte: "Quanti lavoratori dovranno sacrificarsi ancora?"
Va avanti l'inchiesta della procura sulla tragica fine dell'operaio edile a Venetico. La Fillea Cgil registra che in tanti cantieri non si prevengono gli infortuni sul lavoro
Sono sotto inchiesta per omicidio colposo i responsabili delle ditte. L'indagine per la morte del sessantenne Vito Cambria avvenuta due giorni fa a Venetico comincia a prendere forma. Sarà eseguita l'autopsia sull'operaio che secondo la ricostruzione è caduto giù dal ponteggio mercoledì scorso intorno alle 12 durante lavori e che all'arrivo dei soccorsi era già morto nel cortile di via Nazionale.
Cade da ponteggio, muore operaio a Venetico
"Ancora una settimana tragica per il settore delle costruzioni messinesi: i due incidenti sul lavoro di questi giorni - quello di Venetico dove ha perso la vita un operaio 60enne in una dinamica ancora tutta da chiarire e l’altro incidente accaduto a Giammoro ai danni di un altro operaio 50enne (caduto in mare dal pontile e tutt’ora ricoverato in ospedale) - dimostrano che sulla sicurezza nei cantieri di lavoro non bisogna mai abbassare la guardia. “Abbiamo sempre ribadito nei vari tavoli a livello regionale ed in Prefettura – dichiarano Giovanni Mastroeni, segretario generale Cgil Messina, e Mario Mancini, segretario generale Fillea Cgil Messina – come sia inaccettabile constatare che ancora oggi in tanti cantieri non si riesca ad assicurare una corretta prevenzione dagli infortuni e attuare le norme che regolamentino la sicurezza sul luogo di lavoro”. “Ci chiediamo – concludono Mancini e Mastroeni - quanti lavoratori dovranno sacrificarsi per far scuotere la coscienza di imprese e livelli istituzionali e comprendere - una volta per tutte - che la sicurezza sul lavoro non è un optional e che – se non cambieranno le cose - ogni giorno ci saranno sempre più lavoratori che rischiano la salute e la vita. Inoltre l'attuale crisi economica attraversata dal settore edile, ulteriormente amplificata dalla crisi sanitaria, espone tanti operai edili ai rischi connaturati al lavoro nero”.