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Cronaca

Inchiesta Ivan sui mercenari in Donbass, richiesta l’archiviazione per il professore Macris

Per il docente l’indagine si ferma qui, mentre prosegue i carabinieri del Ros proseguono la ricerca del messinese Russo

C’è una svolta nell’inchiesta “Ivan”, quella che la Dda e il Ros di Messina stanno portando avanti sul mercenario messinese Giuseppe Russo, combattente al fianco delle milizie filo-russe in Donbass. La novità è la richiesta di archiviazione che il sostituto Fabrizio Monaco ha presentato per il professore Daniele Macris che a maggio del 2021 era stato raggiunto da un avviso di garanzia. Per lui, difeso dall’avvocato Daniele Pagano, l’inchiesta finisce qui. 

Macris, 55 anni,  di origini greche, è da sempre impegnato a sostegno della Comunità Ellenica dello Stretto così come non nasconde della sua “simpatia” per la Russia contro l’Ucraina nella questione del Donbass, sostenendo le vittime civili di una guerra “dimenticata”, tanto da costituire nel 2018, al centro di cultura neoellenica della città dello Stretto, il centro di rappresentanza della Repubblica di Lugansk, capitale del Donbass indipendente, insorto contro le forze armate ucraine nel maggio 2014. Ma aveva già chiarito la sua posizione così come di non conoscere Giuseppe Russo.

Il 29enne, invece, arruolatosi sei anni fa con l’intermediazione del livornese Andrea Palmieri, resta ancora indagato e ricercato. I carabinieri del Ros provarono a cercarlo anche a Lodi, dove risiede la famiglia. 

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