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Cronaca

La morte di Enrico Lombardo, il gip dispone l’archiviazione ma la famiglia potrebbe andare avanti

Secondo il giudice non ci sono elementi per andare avanti nei confronti dei carabinieri e del personale del 118 che intervennero. Il video pubblicato dalla moglie sulle concitati fasi del fermo

Il gip ha disposto l’archiviazione ritenendo che non ci siano elementi per andare avanti. Ma sulla vicenda della morte di Enrico Lombardo, il 42enne messinese deceduto il 27 ottobre del 2019 a Spadafora dopo essere stato fermato dai carabinieri intervenuti su richiesta dell’ex compagna che si sentiva minacciata dall’uomo in evidente stato di agitazione, la moglie Alessandra Galeani potrebbe decidere di andare avanti. 

Quella notte, secondo i carabinieri, Lombardo ha accusato un malore durante le fasi del fermo. Sul posto erano intervenute anche due ambulanze del 118 ma per il messinese non c'era più nulla da fare. La Procura aprì un’inchiesta con tre indagati. 

“Dal punto di vista tecnico giuridico si potrebbe tentare il ricorso in Cassazione – spiega l’avvocato della famiglia, Paolo Pollicino – ancora non ho parlato con la signora Galeani su come comportarci ma potremo continuare anche a svolgere ulteriori indagini per vedere se ci sono elementi per la riapertura, cercando altre testimonianze o attività sul materiale agli atti, come il cellulare o altri elementi, che non sono stati vagliati in maniera completa dal gip”.

Nell’opposizione presentata dalla famiglia e rigettata erano state evidenziate alcune lacune che puntavano ad una ricostruzione dei fatti alternativa. Le lesioni di Lombardo, secondo la famiglia, non potevano essere solo frutto di compressione e contenimento. E inoltre, dall’esame autoptico i consulenti avrebbero documentato un ritardo nell’uso del defibrillatore che utilizzato nell’immediatezza avrebbe potuto dare altro esito, disse allora l’avvocato.  Agli atti del procedimento, anche un video che la moglie di Lombardo, Alessandra Galeani, ha pubblicato anche sulla pagina "Giustizia per Enrico Lombardo" sulle concitate fasi del fermo da parte dei carabinieri. "Ecco i calci e i pugni mai mensionati!", scrive su fb dove ha postato anche foto delle ferite riportate dall'uomo.

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