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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo sanità e il concorso all'Ordine: "Io te l’avevo detto no, non è una scognita”

Uno degli episodi raccontati nelle oltre mille pagine dell'ordinanza di custodia cautelare tira in ballo anche una candidata di Messina. I retroscena e le intercettazioni

- “Alle tre e mezza venite perché poi fissiamo la graduatoria”.

- E quella sa già che ha perso, secondo te?

- “No! Lei… lei non lo sa…”.

C’è un capitolo tutto messinese nell’inchiesta della Procura di Catania che ha aperto l’ennesimo capitolo su incarichi e borse di studio nella sanità e nelle università stabilite a tavolino.

Venerdì 5 sono previsti gli interrogatori di garanzia dei due ex assessore regionali Antonio Scavone e Ruggero Razza rimasti invischiati nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari quattro persone: l’odontoiatra sessantenne Nunzio Ezio Campagna, l’ex funzionario di Unict Gesualdo “Aldo” Antonio Missale, il cardiologo e politico di lungo corso Giuseppe Arcidiacono, nonché il dentista Sebastiano Ferlito.

Dalle 1041 pagine dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Simona Ragazzi emergono anche alcune intercettazioni tra Campagna e Missale che tirano in ballo più volte la città dello Stretto e l'Università.

Sotto la lente in particolare finisce il caso di una candidata messinese arrivata seconda nella graduatoria per dirigente amministrativo presso l’Omceo di Catania. Secondo gli inquirenti il concorso era “truccato”.

Campagna e Missale mostrano qualche preoccupazione rispetto al fatto che la candidata poteva anche arrivare prima al concorso rimescolando le carte e “soffiando” il posto a Missale. “E’ impossibile così brava che diceva tutte quelle cose… non è possibile!”, non si capacitava Missale ipotizzando con Campagna che avesse avuto prima i temi.

“Tu l’hai fatto migliore”, rassicurava Campagna. “Infatti tutti gli altri li hanno fatti fuori perché non hanno avuto….”.

Poi le ipotesi su possibili raccomandazioni. “Io te l’avevo detto no, non è una scognita”, l’analisi di Ezio Campagna con Missale, convenendo che comunque si potevano anche accontentare che la candidata in questione arrivasse seconda in graduatoria “e poi, magari, c’è la mobilità interna”. “L’operazione questa è… al mille per mille”.

Le cose sono andate poi come si aspettavano. Primo in graduatoria Gesualdo Missale, ritenuto uno dei capi del presunto sistema corruttivo e seconda la candidata di Messina.

“Dal tenore delle intercettazioni sopra riportate - si legge nell’ordinanza - si comprende come l’operazione costruita da Ezio Campagna per far ottenere al Missale l’incarico di Dirigente Amministrativo dell’Ordine dei Medici di Catania fosse ab origine finalizzata anche a gestire tale futuro incarico in modo da consentire a Campagna ulteriori condotte illecite aventi lo scopo di consolidare il potere di quest’ultimo e del suo entourage”.

Nell’ordinanza risultano indagate 17 persone, per otto delle quali la Procura ha chiesto l’emissione di una misura interdittiva che sarà decisa dal Gip dopo il loro interrogatorio di venerdì.

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