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Cronaca

Inchiesta "Università bandita", il docente messinese Santi Fedele fra i 45 imputati rinviati a giudizio

Sotto la lente per un concorso del 2017. A processo andranno docenti etnei e di diverse facoltà italiane, l'ex procuratore Vincenzo D'Agata, la figlia docente universitaria, l'ex sindaco Enzo Bianco e l'ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro

C’è anche il docente messinese Santi Fedele tra i rinviati a giudizio per il secondo troncono dell’inchiesta “Università bandita” che ha messo sott’accusa il mondo universitario etneo e non solo.

Quarantacinque gli imputati dovranno presentarsi davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania il prossimo 15 giugno 2022 come riporta CataniaToday. L’udienza si svolgerà nell’aula 2 di Bicocca. 

A processo andranno docenti etnei e di diverse facoltà italiane, l'ex procuratore Vincenzo D'Agata, la figlia docente universitaria, l'ex sindaco Enzo Bianco e l'ex assessore comunale e professore universitario Orazio Licandro.

A Fedele, ordinario del dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, commissario Asn (abilitazione scientifica nazionale), già delegato del rettore Navarra e poi di Cuzzocrea per i Master e l’Alta Formazione, viene contestato l’abuso d’ufficio come componente di una commissione di valutazione per un posto di ricercatore di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche, per una procedura con nove partecipanti che si è svolta tra il luglio e il settembre del 2017.

L’indagine “Università bandita”, ribattezzata “concorsopoli”, ha visto la prima tornata di rinvii a giudizio che ha coinvolto nomi noti dell'ateneo etneo, in un quadro di collusioni e concorsi pilotati. Il processo si aprirà il 10 maggio.

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