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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operaio morto schiacciato dal trattore, condannato l'imprenditore Giuseppe Ricciardello

Il presidente dell'Anci imputato per omicidio colposo come titolare della ditta individuale e datore di lavoro. Dovrà risarcire anche le parti civili. L'avvocato Favazzo pronto a ricorrere in appello: "La vittima ha autonomamente deciso di rimuovere, abbassandolo, il rollbar di protezione che gli avrebbe potuto salvare la vita"

Quattro anni all'imprenditore Giuseppe Ricciardello, attuale presidente dell’Ance Messina, per il tragico incidente sul lavoro in cui perse la vita il 60 enne Silvio Favazzo.

I fatti avvenuti il 24 ottobre del 2013, quando l’operaio di Capo d’Orlando rimase schiacciato a Ficarra mentre puliva un terreno agricolo. Il mezzo agricolo che stava usando si è ribalto e l’operaio non ha avuto scampo.

Ricciardello – difeso dall’avvocato Nino Favazzo - imputato per omicidio colposo come titolare della ditta individuale e datore di lavoro, è stato condannato dal il giudice di Patti, Edoardo Zantedeschi, anche all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e sospensione per un anno dalle funzioni svolte tramite l’impresa agricola. Disposto anche il risarcimento danni, da liquidarsi in separata sede, con provvisionale di 50 mila euro ciascuno in favore di quattro familiari della vittima assistiti dall’avvocato Francesco Cacciola.

"Non è mai stata mia abitudine "commentare" le sentenze, nè meno che mai i loro dispositivi - spiega l'avvocato Favazzo -  Neanche in questo caso intendo fare eccezioni, ma in considerazione dell'ampio e comprensibile risalto dato alla notizia - probabilmente a ragione della esposizione dell'imputato, noto e serio imprenditore che opera a livello nazionale, mi limito a dire che si tratta di pena, quella comminata dal Giudice Monocratico di Patti, che, sia per il suo ammontare che per le conseguenze che se ne sono fatte discendere anche sotto il profilo risarcitorio, anche ai non addetti ai lavori, appare a dir poco, eccessiva. Si tratta, infatti, di condanna, a pena "esemplare" e già solo per questo "ingiusta", che il giudice ha determinato senza considerare che il tragico evento si è verificato a causa in quanto la vittima, operatore esperto, ha autonomamente deciso di rimuovere, abbassandolo, il rollbar di protezione di cui il mezzo agricolo era dotato, unico presidio di sicurezza che, se correttamente attivato, gli avrebbe certamente salvato la vita. Sono certo che, in sede di appello, i giudici riterranno che, a fronte di tale irresponsabile e determinante condotta, nessun rilievo causale hanno esercitato le violazioni di carattere formale, rimproverate all'imputato."

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