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Cronaca

Sicurezza, nuovi "schiavi" e ritorni in piazza: il primo maggio di chi chiede lavoro e pace

A Lipari i manifesti provocazione mentre il M5Stelle ricorda coloro che hanno perso la vita sul luogo di lavoro a cominciare da Salvatore Ada. Le cifre del disagio che vede la Sicilia tra le cinque regioni europee con la più alta disoccupazione

Dopo due anni di stop causa pandemia, le piazze tornano ad animarsi il primo maggio. Lavoro e pace i temi per la festa dei lavoratori che a Messina arriva in un momento di grande transizione politica. Da una parte le imminenti elezioni amministrative e regionali e dall’altra le recenti analisi del voto che dimostrano come gli operai sono oggi l’esercito di scontenti che rischia di alimentare il partito dell’astensionismo.

Stop precarietà

“La nostra comunità – ricordano Andrea Argento, Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco del M5Stelle - vive la piaga della mancanza di lavoro che costringe ogni anno tantissimi giovani a lasciare la nostra terra per cercare lavoro al Nord Italia o all’estero. La nostra Regione è, infatti, tra le cinque regioni europee con la più alta disoccupazione, assieme a Campania, Calabria, Puglia e Guyana francese. In Sicilia, il tasso di occupazione tra i 15 ai 64 anni si attesta al 41,1%, e per le donne al 29%. Un quadro generale sconfortante, specie per quanto riguarda la città di Messina, che ci fa comprendere quanto lunga sia ancora la strada da percorrere per garantire a tutti un lavoro. Un lavoro che sia, però, necessariamente stabile e dignitoso, un lavoro che sia inscindibile dalla tutela dei lavoratori e dalla garanzia dei diritti che sono la spina dorsale della nostra umanità, della nostra civiltà”.

Il M5Stelle ha rivolto un pensiero a tutti coloro che hanno perso la vita sul luogo di lavoro e ai loro familiari, in particolare, a Salvatore Ada, messinese che ha tragicamente perso la vita lo scorso ottobre mentre lavorava nel cantiere di Viadotto Ritiro. “Le morti sul lavoro sono un’emergenza ma soprattutto una ferita insanabile per ogni comunità che è costretta a subirle, che è necessario sanare in ogni modo”.

La sfida del Pnrr

Il dramma delle morti sul lavoro è stato anche al centro dell’iniziativa in Piazza Casa Pia del Movimento Cristiano Lavoratori di Messina dove Fortunato Romano ha ricordato le 1200 vittime annuali alla presenza anche del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi che con una nota ha lanciato un appello alla pace e richiamato i valori espressi in piazza ad Assisi in occasione della manifestazione nazionale ma anche evidenziato la condizione territoriale di una città che deve “avere la capacità di stare insieme per una visione futura di sviluppo".

“Chiunque sarà il sindaco – ha detto Alibrandi – dovrà dimostrare la capacità di tenere compatto il sistema-Messina per affrontare le nuove sfide che derivano dalle grandi risorse del Pnrr. Per questo, il mio augurio è che il prossimo anno in questa giornata si possa festeggiare il lavoro ritrovato, le nuove opportunità, con i numeri statistici di chi torna e non di chi è costretto ad andare via”.

Hanno parlato di lavoro, ma di quello fatto dall'ex amministrazione, Cateno De Luca e il candidato a sindaco Federico Basile per il comizio-concerto in piazza Duomo con relativo strascio di polemiche sulle presenze più o meno numerose. "Non ho voluto parlare di lavoro in generale perchè oggi è scontato dire che i salari non sono più nelle condizioni di reggere il carovita - ha detto De Luca -  Abbiamo voluto dedicare un momento di musica alla città e ripercorrere insieme le tappe più significative del nostro percorso amministrativo a Messina. Abbiamo voluto consegnare alla città ancora una riflessione sul lavoro portato avanti dall'amministrazione De Luca e che il nostro Federico Basile dovrà proseguire".

Turismo e schivitù

Ma la riflessione vera è arrivata dal centro storico di Lipari tappezzato di manifesti con la scritta "Cercasi schiavo". Una provocazione bella e buona.  "Per la stagione estiva 800 euro al mese, 10 ore al giorno, no tfr. Contratto irregolare o stipendio a nero. Giorno libero? Ah ah. Gli interessati sono invitati a confrontarsi con i loro colleghi, ad attivare solidarietà, a organizzarsi e a far valere i propri diritti. Buon 1° Maggio", si legge nel manifesto che sembra una risposta a quegli imprenditori, in particolare del settore turistico, che in questi mesi hanno più volte denunciato le difficoltà a trovare personale e puntato il dito contro misure assistenzialistiche come il reddito di cittadinanza. E mentre le forze dell'ordine cercano gli autori del gesto, il presidente di Assoimpreseolie Maurizio Cipicchia ha invitato a denunciare eventuali violazioni contrattuali. "Sarebbe stato più opportuno ed onesto, senza trincerarsi nell’anonimato, avere il coraggio di denunciare agli organi competenti, che hanno da sempre effettuato i dovuti controlli, in tal senso, e verbalizzato le irregolarità riscontrate, compreso quanto indicato nel manifesto".

Un tema quello della sicurezza e dello sfruttamento sentito tanto a nord quanto al Sud. Con spunti per un cantiere aperto alla riflessione. Non solo per il Primo Maggio.

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