Per anni il fiume Alcantara sarebbe stato inquinato da liquami, sversati senza controllo. A questa conclusione sono giunti gli uomini della guardia costiera di Riposto e Catania che hanno svolto le indagini su indicazione della procura etnea. Dodici le persone indagate per i reati di inquinamento ambientale, smaltimento illecito di rifiuti, getto pericoloso di cose, danneggiamento aggravato di cosa pubblica, falso ideologico commesso da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, omissione d’atti d’ufficio e depistaggio. I provvedimenti della Procura della Repubblica hanno riguardato, oltre all’ex sindaco, anche diversi dipendenti pubblici del comune di Calatabiano,

Come riporta Catania Today, agli accertamenti, sarebbe emerso che i Pubblici Ufficiali comunali, incaricati di tale servizio, omettevano di adottare tutte le azioni necessarie atte a garantire l’effettivo funzionamento degli impianti, pur consci che, in tale maniera, venivano immessi nel Fiume Alcantara -e quindi nelle acque del mare destinate alla pubblica balneazione- reflui che contenevano parametri di batteri fecali altissimi, ben oltre i limiti previsti per legge, provocando un serio rischio per la salute pubblica e l’ambiente. Particolarmente significativo, altresì, sarebbe il tentativo di alcuni indagati di ostacolare e sviare l’indagine mediante espedienti e reiterate manomissioni ai due depuratori, alle condotte fognarie e all’impianto idrico comunale, al fine di alterare gli esiti degli accertamenti in corso.

Nei mesi scorsi sui rischi legati all'inquinamento aveva acceso i riflettori il presidente del Parco Fluviale dell'Alcantara Renato Fichera presentando alcune denunce alle autorità.