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Cronaca Gazzi

Torrenti come fogne: più di trentamila messinesi scaricano liquami abusivamente

Veri e propri fiumi di liquami che finiscono in mare. Una bomba ecologica ad alto rischio che Palazzo Zanca sta disinnescando. Conclusi i lavori di Amam a Giostra e Gazzi

Da torrenti a vere e proprie fogne. Questa la situazione dei più importanti corsi d'acqua, la maggiorparte dei quali interrati, della città. All'origine c'è un problema infrastrutturale con reti fognarie inefficienti o peggio ancora inesistenti su cui da mesi l'Amam ha acceso i riflettori. Secondo una stima, resa nota dal sindaco Cateno De Luca, oltre trentamila messinesi scaricano abusivamente i propri liquami nei torrenti per mancanza di allacci alla rete pubblica. In particolare, i torrenti Giostra e Gazzi hanno una portata di 130 litri al secondo di acque reflue. Di queste solo una piccola parte proviene dalle piogge, peraltro quasi assenti durante l'estate, la maggioranza è invece fatta di liquami fognari. 

Una bomba ecologica che ha danneggiato anche il mare cittadino, per lunghi tratti non adatto alla balneazione. 

Amam intanto ha concluso i lavori di convogliamento delle acque contenenti reflui con il collettore Cassina (svuotato con fondi Masterplan) e la bonifica della foce dai rifiuti di ogni genere in collaborazione con Messina Servizi. Nelle scorse settimane erano stati messi in sicurezza l'Annunziata, il San Licandro ed il Gazzi. Il cronoprogramma prevede adesso l'ultimo intervento per il torrente Zaera. 

L'amministazione comunale annuncia poi la massima attenzione contro ogni sversamento illegale, dando la caccia a chi non è in regola. Una situazione già riscontrata a Ganzirri con i liquami sversati direttamente nel lago. 

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