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Aleida Guevara si trova in Sicilia per un ciclo di conferenze organizzate dall’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba (Anaic). Questa mattina ha incontrato la cittadinanza alla Batteria Masotto. "Di mio padre resta tutto: il suo messaggio di costruire un uomo nuovo non si è ancora realizzato"

In mano un libro di Andrea Camilleri e negli occhi la voglia di parlare, innanzitutto, ai "compagni". Aleida Guevara, la pediatra cubana figlia del Che,  questa mattina è stata a Messina alla Batteria Masotto dove incontrato i messinesi portando il messaggio di "solidarietà" che unisce i popoli al di là di ogni confine, nel segno dell'ideale di "uomo nuovo" di cui il padre Ernesto continua ancora a farsi portatore post mortem.

L'incontro inserito all'interno di un ciclo di conferenze organizzate dall’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba (Anaic) ha puntato l'attenzione sul sistema sanitario cubano e su quello italino, in un confronto moderato dall'ex docente di Storia Daniele Pompejano, durante il quale sono interventi anche il sindacalista Paolo Todaro e Ivan Calì segretario dell'Anaic. 

"Cuba può produrre 5 milioni di vaccini ma per effetto dell'embargo non ha le siringhe per iniettarlo", ha esordito Aleida, ribadendo l'importanza che i medici cubani hanno avuto in Italia quando sono arrivati per portare il loro aiuto durante la pandemia. "Il supporto che intercorre fra Italia e Cuba è importante - ha spiegato ancora - Si pensi all'informazione che a Cuba viene manipolata mentre da fuori, grazie al lavoro dell'associazione Italia-Cuba, spiega cosa sta vivendo il popolo cubano. Questa è la migliore forma di solidarietà", ha aggiunto. "Per noi è arrivata dalla Cina e dall'Europa e ci ha consentito a nostra volta di aiutare altre nazioni in difficoltà perché la solidarietà è dividere quello che abbiamo, anche durante la pandemia". 

A spiegare le difficoltà del sistema sanitario nazionale è stato Paolo Todaro. "Siamo davanti allo sfacelo della sanità pubblica in favore di quella privata - ha detto - Ancora non abbiamo posti letto di terapia intensiva e manca il personale. Questo perché la sanità è in mano a una politica che non ascolta e continua per la sua strada". 

La pandemia lascia dietro sè diversi problemi economici, sociali e culturali. "Per il popolo cubano è stato difficilissimo non abbracciarsi e non avere relazioni affettuose", ammette Aleida a MessinaToday. "L'Italia è stata sempre molto solidale con Cuba, ho incontrato persone sempre molto positive durante questi giorni qui", ha aggiunto parlando del suo soggiorno in Sicilia.

"Sin dal 1963 i primi medici sono andati a dare una mano in Algeria e questo continuano a fare nonostante non abbiano molti medici", aggiunge Aleida la cui eredità porta avanti con dignità e determinazione. "Cosa resta di mio padre? Tutto. Lui sperava in un uomo migliore e solidale. Esiste? Evidentemente no. Mio padre è presente nella solidarietà latinoamericana che ancora non si è realizzata quindi il suo messaggio è presente ancora oggi", ha concluso. 

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