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Cronaca

Tutta Italia in zona rossa a Pasqua, lockdown dal 3 al 5 aprile: Sicilia verso l'arancione

La stretta decisa dal governo per arginare il contagio. Nei giorni di festa è consentito, in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni. Le nuove restrizioni valide dal 15 marzo al 6 aprile

Dal 3 al 5 aprile tutta l'Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta, per arginare l'aumento dei contagi e dei ricoveri ospedalieri. Dopo la riunione di oggi con regioni ed enti locali, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge con la nuova stretta anti covid: sarà una Pasqua in rosso per gli italiani, sul "modello Natale".

Dalla riunione tra governo, Regioni ed enti locali emerge che l'esecutivo nazionale intende imporre l'arancione anche in Sicilia, abolendo la zona gialla fino al 6 aprile. Il decreto valido su tutto il territorio nazionale è alla firma del premier Mario Draghi. Domani arriverà anche l'ordinanza del ministero alla Salute Roberto Speranza.

Tra le norme inserite anche quella che prevede che tutte le regioni in area gialla passino in arancione a partire da lunedì prossimo. Nel dl dovrebbero trovare spazio anche i congedi parentali, per alleviare le famiglie alle prese col nuovo giro di vite deciso dal governo. Le nuove restrizioni anti covid saranno valide dal 15 marzo al 6 aprile: il nuovo decreto legge sostituisce il Dpcm entrato in vigore solo pochi giorni fa, il 2 marzo.

Pasqua in lockdown: 3, 4 e 5 aprile tutta Italia in zona rossa

Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, per le festività di Pasqua, "disponiamo una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le regioni in zona bianca", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alle regioni. Dal presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini arriva un "giudizio positivo" sul decreto legge che il governo ha varato, "anche perché permette a noi presidenti di prendere misure provinciali". "Il virus si sta espandendo, misure restrittive oggi per salvare l'estate - avrebbe detto il governatore dell'Emilia-Romagna secondo fonti che hanno assistito alla riunione -. Prima le facciamo meglio è. Occorrono massima cautela e prudenza". L'orientamento alla zona rossa per la Pasqua era già emerso in precedenza come ipotesi e il summit di oggi ha confermato in maniera operativa questa opzione.

Le zone gialle diventano arancioni

Nella bozza del decreto Draghi sulla Pasqua non è previsto il coprifuoco anticipato. Una novità è che nel decreto legge del governo Draghi scende la soglia dell'indice di contagio Rt per entrare in zona rossa da 1,50 a 1,25. Ma cambierà anche altro: "Nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione. Si rende più tempestivo l'ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell'area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del ministro della Salute", ha detto Speranza durante l'incontro con le regioni.

In più sarà prevista la facoltà per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l'incidenza" di Covid-19 "supera la soglia dei 250 casi su 100mila nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive". E anche la possibilità per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l'incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.

La bozza del decreto legge: Pasqua in zona rossa ma consentita una visita

"Nei giorni 3, 4 e 5 aprile (comprese quindi Pasqua e Pasquetta), sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite" per la zona rossa. "Nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni". È quanto prevede la bozza di decreto legge del governo.

Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile (3, 4 e 5 è zona rossa nazionale, ndr), nelle regioni arancioni "è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno", tra le 5 e le 22, "e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi". È quanto si legge nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle regioni, poi approvato. Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse.

Il decreto legge 12 marzo del governo Draghi sostituisce l'ipotesi di legiferare attraverso il Dpcm: la differenza è che il secondo è un atto amministrativo che dipende proprio dalla normativa e quindi non è adatto a normare in prima istanza sulle libertà dei cittadini. E quindi, mentre da lunedì due italiani su tre già rischiano di andare in lockdown con la nuova ordinanza del ministro della Salute Speranza, questa mattina il governo ha presentato a regioni, province e comuni il decreto legge 12 marzo. Le novità più rilevanti della bozza del decreto che sta circolando in queste ore sono due: 

  • il criterio dei 250 contagi a settimana ogni centomila abitanti che porterà automaticamente in zona rossa le regioni che dovessero superare il parametro (e che già oggi è fuori controllo in tutta Italia: Lombardia, Marche e provincia di Trento sarebbero già oltre 300);
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo.

La modifica è stata suggerita nei giorni scorsi dal Comitato tecnico scientifico. Le province autonome di Bolzano e Trento, la Basilicata, la Campania, l'Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Toscana e le Marche: sono queste le regioni che complessivamente saranno rosse, tra quelle che già lo sono e quelle che dovrebbero diventarlo in base al peggioramento degli indicatori. Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.

Il testo della bozza del decreto legge Pasqua 12 marzo 2021

Il pdf della bozza del decreto 12 marzo racconta che la legge è composta di due soli articoli e sono previste multe per chi vìola le regole come con il governo di Giuseppe Conte. Ecco il testo completo della bozza del decreto legge 12 marzo:

Articolo 1

1. Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla ai sensi dell’articolo 1, comma 16-septies, lettera d), del decreto[1]legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, per la zona arancione di cui all’articolo 1, comma 16-septies, lettera b), del decreto-legge n. 33 del 2020.

2. Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, le misure stabilite dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa di cui all’articolo 1, comma 16-septies, lettera c), del decreto-legge n. 33 del 2020, si applicano anche nelle Regioni individuate con ordinanza del Ministro della salute ai sensi dell’articolo 1, comma 16-bis, del decreto-legge n. 33 del 2020, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile.

3. Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono disporre l’applicazione delle misure stabilite per la zona rossa dai provvedimenti di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, nonché ulteriori, motivate, misure più restrittive tra quelle previste dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020: a) nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti; b) nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave.

4. Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Lo spostamento di cui al presente comma non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa.

5. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 per la zona rossa. Nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento di cui al comma 4. 6. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nell’ambito del monitoraggio previsto dall’articolo 1, comma 16, del decreto-legge n. 33 del 2020, comunicano giornalmente al Ministero della salute il numero dei tamponi eseguiti sulla popolazione. La cabina di regia di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020 ne verifica l’adeguatezza e la congruità dal punto di vista quantitativo in relazione al livello di circolazione del virus in sede locale. 7. La violazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 è sanzionata ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 19, del 2020. 

Articolo 2

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

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