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Cronaca

Ospedali senza tamponi rapidi molecolari, Laccoto attacca: “La smentita di La Paglia? Una confessione”

Il manager ha accusato il deputato del Pd di fare affermazioni gravi e insussistenti ma ammette che ci sono ritardi nell'acquisto dei reagenti. Il nodo dei pazienti troppo a lungo nell'area grigia in attesa di ricovero. Ma c'è anche chi da Patti deve andare al Piemonte per processare i tamponi

Botta e risposta tra il deputato Pippo Laccoto e il direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia dopo che il politico del Pd si è rivolto all’assessore alla Salute Ruggero Razza per segnalare “l’ennesima prova di una cattiva gestione dell’emergenza Covid da parte dell’Asp di Messina” che ha lasciato diversi “ospedali privi di tamponi rapidi molecolari necessari propedeutici per il ricovero dei pazienti”.

La Paglia ha negato la circostanza spiegando di aver chiesto chiarimenti al capo dipartimento  Cure Ospedaliere  Paolo Cardia che ha dichiarato che  "l'attività di ricovero, nelle more dell'acquisizione dei reattivi dei tamponi molecolari rapidi, in atto non disponibili, è regolarmente garantita effettuando ai pazienti un tampone antigenico rapido; in caso di negatività il paziente viene comunque ricoverato nell'area grigia del reparto ospedaliero corrispondente, e contestualmente viene effettuato il tampone molecolare classico regolarmente processato nel laboratorio ospedaliero di biologia molecolare; pertanto nessun pregiudizio viene arrecato al paziente che necessita di ricovero".

Ma se per La Paglia, Laccoto ha preso un abbaglio e farebbe meglio a chiedere prima di “fare gravi e insussistenti dichiarazioni”, non ci sta il deputato sindaco di Brolo a rimangiarsi le accuse.

“E’ innegabile quanto ho dichiarato. Lo confessa lo stesso La Paglia che mancano i reattivi dei tamponi. Il problema è che non potendo effettuare il test, il paziente rimane a lungo nella zona grigia che non può essere considerata un ricovero vero e proprio. Il ritardo nell’acquisto sta creando disagi enormi con pazienti costretti a rimanere più del dovuto nel limbo. Mi risulta anche che dai pronto soccorsi nella notte partono gli autisti che da Patti vanno ad esempio al Piemonte per poer avere l'esito. Uno spreco di risorse enormi”.

Laccoto ricorda anche che stato lo stesso La Paglia, sette mesi fa, il 13 luglio del 2020, ad annunciare l’acquisto di otto apparecchiature diagnostiche, una per ognuno dei sette ospedali dell’Azienda Sanitaria e una per il laboratorio dell'ex ospedale Margherita di Messina, per stabilire in 20 minuti la positività di un paziente.

“Lui stesso aveva giustamente dichiarato che questi macchinari garantivano maggiore sicurezza agli operatori sanitari dipendenti dell'Asp e avrebbero consentito di ridurre i disagi ai cittadini nei tempi di attesa per i ricoveri - continua Laccoto - Oggi, sette mesi dopo, il dottore La Paglia ammette candidamente che i tamponi molecolari rapidi non sono in atto disponibili. Non mi interessa attribuire colpe, ma risolvere una palese inefficienza e un grave disagio per gli utenti: infatti, i pazienti vengono sottoposti a tampone rapido, i negativi spostati nell’area grigia e quindi sottoposti a tampone molecolare classico. E questo non è un disservizio? Non c’è disagio per i pazienti costretti ad attendere diverse ore il responso del test e poi essere ricoverati? La Paglia è a conoscenza del fatto che, a causa della mancanza di tamponi molecolari rapidi, i pazienti che devono essere trasferiti in un altro ospedale sono costretti ad attendere in ambulanza l’esito del molecolare classico? La Paglia sa che, come è successo ad esempio a Patti, l’autista dell’Ospedale è stato spedito più volte durante la notte all’ospedale Piemonte per far processare i tamponi? L’aver dimenticato di disporre la fornitura di tamponi molecolari rapidi non è un segno evidente di inefficienza da parte di chi deve garantire un servizio sanitario di qualità anche e soprattutto in tempi di emergenza? Sono più gravi le mie parole o questi disservizi? Lasciamo da parte le polemiche e vediamo di risolvere i problemi: lo dobbiamo ai cittadini”.

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