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Cronaca

Cittadella Sportiva, profondo rosso per la Ssd UniMe: il primo bilancio chiude con oltre 265 mila euro di debiti

Un passivo non indifferente per la società partecipata, che ha preso il posto del Cus UniMe. Nel frattempo, il settore calcio è stato dato in gestione a due società cittadine

Chiude con un considerevole segno rosso il primo bilancio d’esercizio della Ssd UniMe, la società partecipata che gestisce la cittadella sportiva dell'Annunziata, dopo che l'Università ha "buttato fuori" il Cus UniMe, per gestire "in house" lo sport universitario.

Le cifre parlano chiaro: il conto economico registra entrate per 505.805 euro e un costo della produzione (uscite) di 770.744 euro. Risultato: perdita d’esercizio di ben 265.838 euro. Una perdita con la quale la società sportiva dilettantistica, presieduta da Silvia Bosurgi, dovrà fare i conti, dopo appena un anno di vita, anche perchè la convenzione con l'Università prevede per la Ssd, a partire dal prossimo anno, anche la copertura di tutti i costi relativi a utenze, manutenzioni e pulizie, che per il primo anno sono stati a carico dell’Ateneo.

Tutto questo, senza considerare le deroghe di legge dettate dall’emergenza-covid che hanno alleggerito i debiti registrati in questo primo anno.

Non rilascia dichiarazioni Silvia Bosurgi, presidente della Ssd UniMe, che di certo, però, dovrà rendere presto conto all'Università, in quanto società “in house providing”, tenuta a rispettare le regole che vengono imposte dalla cosiddetta “Legge Madia” del 2016, che impongono la regolarità dei conti e che prevedono anche che tutte le attività svolte dalla Ssd UniMe, per conto dell’amministrazione affidataria, siano nettamente preponderanti rispetto a qualsiasi altra attività svolta dalla stessa.

Una questione, quella relativa al progetto Ssd UniMe, che di recente ha investito anche il settore calcio, che non sarà più di "stampo universitario".

Nei giorni scorsi, infatti il settore calcio, fino allo scorso anno “capeggiato” da Alberto Donato, è stato dato in gestione a due società cittadine, facendo registrare non poche amarezze e qualche polemica fra i tecnici.

Una scelta che di fatto smentisce quanto promesso dalla "governance" dell'Ateneo nel settembre del 2019, quando in vista della mancata iscrizione della prima squadra maschile di calcio a 11, si impegnava formalmente a procedere con l'iscrizione della squadra, per non penalizzare studenti e atleti universitari.

E anche sui "social", i tecnici del settore calcio della Ssd UniMe, esternano il loro malcontento: "Università degli Studi di Messina -  ha scritto su Facebook Gianluca Oteri - nello specifico, UniMe, che preferisce non fare sport in prima persona, con utenza e numeri, oltre che a impianti sportivi, che a Messina, purtroppo, non ha nessuno. Preferisce chiudere e dare in gestione i propri settori sportivi a società esterne".

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