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Cronaca

Empori cinesi, edilizia e sale scommesse: sei denunce e 198 mila euro di multe

Le sanzioni più pesanti in un negozio di cinesi che aveva sei lavoratori tutti in nero. Sospesa l'attività imprenditoriale è stata sospesa e due soci

Sei denunce e 198 mila euro di multe dopo una serie di blitz dei carabinieri per la tutela lavoro d'intesa con l'Ispettorato. I militari di Messina, hanno eseguito una serie di accessi nel capoluogo, per verificare il rispetto delle norme a tutela dei lavoratori nel settore commerciale ed in particolare per contrastare lo sfruttamento di manodopera, il lavoro nero ed il fenomeno del caporalato nelle aziende gestite da cittadini cinesi.

In una delle aziende ispezionate sono stati individuati 6 lavoratori in nero su 6 presenti, dei quali 4 italiani, 1 minore di nazionalità cinese ed 1 filippino. L’attività imprenditoriale è stata sottoposta a sospensione. Due imprenditori, soci amministratori della medesima azienda, sono stati deferito a piede libero per diverse violazione in materia di sicurezza e, nel complesso, sono state contestate sanzioni amministrative ed ammende per oltre 157.000,00 euro in danno dei titolari.

Il quadro emerso dalle ispezioni effettuate è quello di un impiego ordinario di maestranze non regolari, non contrattualizzate e, dunque, prive di qualunque forma di tutela sia inerente il rapporto di lavoro che contributiva e previdenziale.

Inoltre, in questi primi venti giorni del nuovo anno, una serie di controlli a sale scommesse ed aziende edili sono stati effettuati nella provincia di Messina. Cinque le ditte ispezionate dal nucleo carabinieri ispettorato del lavoro, delle quali 5 risultate irregolari. Sei i lavoratori sottoposti a controllo, di cui 1 totalmente in nero. In un caso è stato adotatto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Quattro datori di lavoro sono stati denunciati, a vario titolo, per violazioni delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro ed utilizzo di impianti di videosorveglianza per il controllo dei lavoratori a distanza senza autorizzazione dell’ispettorato territoriale del lavoro di messina.

Le sanzioni amministrative e le ammende ammontano ad oltre 40.000,00 euro complessivamente.

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