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Cronaca

Laurea post mortem per Lorena Quaranta, il rettore Cuzzocrea: “Una ipotesi ancora allo studio”

L'università sta valutando la possibilità dopo le richieste di amici e colleghi della studentessa assassinata dal fidanzato. Intanto dall'inchiesta emergono nuove verità come una lite per possibile contagio da Coronavirus. Che non trova però riscontro nei tamponi

Una laurea post mortem per la povera Lorena Quaranta, la ventisettenne ad un passo dalla laurea in medicina, uccisa dal fidanzato Antonio De Pace. L'ipotesi allo studio, caldeggiata dai tanti colleghi che le hanno voluto bene, è confermata dal rettore dell'Universià di Messina, Salvatore Cuzzocrea.  “Apprendo da notizie di stampa, non diffuse da questo Ateneo, della possibilità di attribuire alla povera Lorena la laurea alla memoria. Chi mi conosce sa che, anche in situazione altrettanto tragiche già vissute abbiamo sempre evitato di informare la stampa”. 

Il rettore, nel ribadire la sua vicinanza alla famiglia di Lorena Quaranta precisa: ”Con gli amici ed i colleghi della nostra studentessa abbiamo parlato della possibilità di conferire la laurea in medicina a Lorena e mi sono adoperato con gli uffici per istruire il percorso per arrivare all’approvazione della decisione da parte del Senato Accademico nei prossimi giorni. Ma in questo momento di grandissimo dolore per la famiglia non pensavo fosse utile parlarne con i media. Come abbiamo già fatto in passato mi riservo di discutere con la famiglia di Lorena modi e tempi, in altri momenti meno convulsi anche se sempre di grande dolore. Tutta la comunità accademica – ha concluso il rettore – in silenzio e con grande commozione sta piangendo una nostra brava studentessa che ricorderemo come merita non appena sarà possibile con la riservatezza che ci ha sempre contraddistinto”.

Intanto, sull'inchiesta per l'omicidio della giovane donna originaria di Favara, coordinata dal procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia e dal pm della Procura di Messina Roberto Conte, emergono nuove verità. Il fidanzato, l'infermiere Antonio De Pace di Vibo Valentia, avrebbe confessato di averla uccisa perchè la donna lo avrebbe contagiato con il Coronavirus. Una dichiarazione che però non trova riscontro nei tamponi effettuati ad entrambi e risultati negativi. 

Di certo, secondo gli investigatori, l'uomo che per tutto il pomeriggio di ieri appariva in evidente stato confusionale non ha saputo dare motivazioni valide al gesto

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