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Processo Verdini, Luca Lotti ai giudici: "Segnalazioni dai politici? Era il mio ruolo"

La testimonianza dell'ex ministro allo Sport sulla nomina di Mineo al Consiglio di Stato. Il caso finito a Messina sulla scia della maxi inchiesta per i veleni del Sistema Siracusa

E' stato testimone al processo contro Denis Verdini. Pochi minuti di deposizione al tribunale di Messina per l'ex ministro allo Sport Luca Lotti sentito nel primo pomeriggio dai magistrati come persona informata dei fatti al processo che vede il senatore già di Forza Italia imputato per finanziamento illecito ai partiti. Lotti doveva spiegare e confermare la segnalazione ricevuta da Verdini per la nomina al Consiglio di Stato dell'ex giudice amministrativo Giuseppe Mineo. Si tratta di uno dei filoni del processo sul Sistema Siracusa dove Mineo è imputato per corruzione in atti giudiziari. Verdini avrebbe ricevuto 300mila euro dall'avvocato Piero Amara in modo da finanziare il suo gruppo politico. 

"Era prassi che le nomine governative del Consiglio di Stato avessero questa caratteristica politica, e il mio compito, nello svolgimento delle mie funzioni, era quello di raccogliere le segnalazioni dei partiti politici presenti allora in parlamento di maggioranza e opposizione; poi il Consiglio dei ministri avrebbe vagliato il curriculum migliore" - ha detto questo Lotti uscendo da Palazzo Piacentini - le nomine del Consiglio di Stato sono nomine governative che spettano alla politica perché le fa il Consiglio dei ministri come da Costituzione, io non appartenevo al Consiglio dei ministri ma raccoglievo i curriculum di tutte le parti politiche presenti in parlamento allora, che venivano vagliate da un ufficio e il Consiglio dei ministri faceva le nomine".

"Il Consiglio di Stato - aggiunge l'ex ministro - deve dare un parere sui nomi che vengono proposti dal Consiglio dei ministri. Il Consiglio di Stato ha dato parere negativo nei confronti del dottor Mineo, motivo per cui la nomina poi non andò a buon fine".

Rispondendo a una domanda sulla mail di una terza persona che gli aveva inoltrato l'ex senatore di Ala Lotti ha risposto che quella persona "era l'onorevole Drago". Infine ha voluto precisare perché non era presente alla precedente udienza: "Visto che alcuni giornalisti hanno scritto che il 28 maggio non mi ero presentato  ho chiesto in aula al presidente di depositare le mail con posta elettronica certificata dove io spiegavo che non potevo essere presente il 28 maggio perché impegnato da altra parte". 

Lotti poco prima di recarsi in tribunale è stato avvistato a piazza Cairoli, nessun esponente politico locale del partito democratico ha accompagnato il parlamentare in città. Lotti si è autosospeso nei giorni scorsi dal partito democratico per le polemiche legate alle intercettazioni dell'inchiesta che coinvolge l'ex presidente dell'associazione magistrati Luca Palamara. 

Sull'inchiesta di Perugia Lotti ha affermato che: "Quello che dovevo dire su questo argomento l'ho scritto su due post molto chiari e non ho nient'altro da dire. Credo di aver chiarito, gli incontri non sono quelli che dite voi". 

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