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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Mafia a Barcellona, attesa la sentenza per Rosario Cattafi: in Cassazione l'ultimo atto

La corte di appello di Reggio Calabria nel 2021 aveva confermato la condanna rideterminando la pena in 6 anni. Parte civile anche i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Mazzarrà S. Andrea

Si svolge oggi in Cassazione l’udienza per decidere su Rosario Pio Cattafi, l’avvocato considerato il trait d'union fra mafia e istituzioni nella provincia di Messina. Sul nipote del celebre poeta Bartolo Cattafi è stato detto di tutto, 007 dei servizi segreti deviati, estremista di destra, trafficante di armi e droga e perfino responsabile della strage di Capaci. Accuse non hanno mai retto nelle aule di giustizia, anche se nel 2000 il Tribunale di Messina dispose la sorveglianza speciale per cinque anni. Poi la svolta con l’arresto nel 2012 nell'operazione "Gotha 3" della Distrettuale antimafia e dei carabinieri del Ros di Messina e l’accusa di essere capo dell’organizzazione mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto.

Condannato nel 2013 a 12 anni con il rito abbreviato, ottenne la riduzione a 7 anni e l’esclusione dell’aggravante di essere un capomafia in appello, a Messina, nel 2015. Nel 2017 la Cassazione annulla la sentenza con rinvio alla corte di appello di Reggio Calabria che nel 2021 conferma la condanna rideterminando la pena in 6 anni.

Una sentenza impugnata dal difensore di Cattafi, Salvatore Silvestro. Oggi l’ ultimo atto del processo che vede parte civile anche i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Mazzarrà S. Andrea, l’impresa Sicilsaldo srl, il Centro studi Pio La Torre e l’associazione nazionale Familiari vittime di mafia, rappresentati dagli avvocati Alvaro Riolo, Ugo Colonna, Giusi Troni, Ettore Barcellona e Fabio Repici.

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