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Cronaca

Mafia dei Nebrodi, il retroscena dei Ros: "Una sola famiglia ha intascato oltre due milioni di fondi europei"

L'aneddoto del comandante Pasquale Angelosanto durante un convegno a Palermo. Organizzazione sempre più attiva per accaparrarsi finanziamenti. Conti corrente in Lituania, Romania e Malta dirottati in Sicilia tramite prestanomi

Altro che mafia dei pascoli. Dal racconto del comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto emerge quanto siano specializzate le organizzazioni criminali dei Nebrodi, sempre più interessate ai fondi europei. "In tre anni abbiamo accertato che una sola famiglia mafiosa - ha detto il numero uno dei Ros - ha intascato oltre 2 milioni e 100 mila euro dall'Unione europea, così senza colpo ferire. Chiamarla la 'mafia dei pascoli' è riduttivo".

L'aneddoto è stato svelato nel corso di un convegno tenutosi a Palermo a cui hanno partecipato anche il direttore centrale anticrimine Francesco Messina e il comandante regionale della guardia di finanza Riccardo Rapanotti. A riportarlo è l'agenzia AdnKronos.

"Dobbiamo parlare del controllo delle terre - ha detto Angelosanto -  il discrimine non è il Protocollo Antoci, che è del marzo 2015. Secondo me il discrimine temporale e che caratterizza il dopo è l'attentato che avviene e che viene perpetrato nei confronti dell'allora presidente del Parco dei Nebrodi, il 18 maggio di cinque anni fa. Adesso noi lavoriamo nella consapevolezza di avere messo le mani sulle ricchezze dell'organizzazione mafiosa. Abbiamo scoperto il trasferimento di ricchezza dalla comunità europea attraverso conti correnti bancari che abbiamo trovato in Lituania, in Romania, a Malta e in altri stati e che poi venivano dirottati a prestanomi in Sicilia nell'area dei Nebrodi".

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