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Cronaca Patti

Patti, maltrattamenti e minacce all'ex fidanzata: divieto di avvicinamento per un 43enne

Non accettava la fine della relazione anche quella caratterizzata da continue umiliazioni e vassazioni. Le violenze anche davanti amici e parenti. Il provvedimento a Patti

Insulti, minacce, violenza morali e fisiche anche in presenza di amici e parenti. Non si voleva rassegnare alla fine del loro rapporto e dopo averla umiliata e vessata come fidanzata ha continuato a farlo anche dopo. Ha trovato il coraggio di denunciare però mettendo fine ad anni di volenze.

È stata eseguita nei giorni scorsi dal personale del commissariato della polizia di Patti la misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Gip Molina, su richiesta del sostituto procuratore Urban, a carico di un quarantatreenne.

L’uomo, indagato per i reati di stalking e lesioni personali ai danni dell’ex fidanzata, non aveva accettato la fine del loro rapporto: una relazione protrattasi per anni e caratterizzata da una crescente e patologica possessione. Dopo un lungo periodo di alti e bassi, la donna, nel dicembre scorso, ha deciso di porre fine alle continue umiliazioni e vessazioni. La scelta, tuttavia, non è stata ben accolta dal compagno che dapprima ha cominciato a pedinarla e ad appostarsi sotto casa e, successivamente, ha posto in essere ripetute aggressioni verbali e fisiche nei suoi confronti. In due occasioni, per impedire alla persona offesa di chiedere aiuto, il quarantatreenne le ha distrutto il cellulare.

Tutto ciò avveniva anche in presenza di amici e parenti, ai quali peraltro non sono stati risparmiati insulti e minacce.

Esasperata dalla situazione, la vittima ha trovato il coraggio di rivolgersi ai poliziotti del Commissariato di Patti che, coordinati dal Pubblico Ministero, hanno ricostruito rapidamente ogni singolo episodio di questa escalation di violenza. Il racconto della donna è risultato attendibile e tutte le testimonianze acquisite hanno portato a descrizioni dettagliate, perfettamente coincidenti, sia in ordine ai singoli episodi che alla concatenazione degli eventi. Pertanto, il GIP presso il Tribunale di Patti, considerando la gravità dei fatti commessi, la reiterazione delle condotte persecutorie e l’aggressività manifestata, ha ritenuto di applicare immediatamente la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e di comunicare con ogni mezzo con la stessa.

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