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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Non andremo mai più nei lidi", tra gioventù bruciata e risse una estate di paura

La testimonianza di Fabio Costantino, già Garante per l'Infanzia, dopo l'accoltellamento al M'Ama. "A Messina la notte è terra di nessuno". Le preoccupazioni che serpeggiano in città fra i giovanissimi

Sarebbe un minorenne il giovane che ha accoltellato un ragazzo alla discoteca M'Ama nella notte fra sabato e domenica. Mentre i carabinieri stanno chiudendo il cerchio sull’episodio e raccolto numerose testimonianze, è sui disagi dei giovani in una città che mostra sempre più i segni di una recrudescenza della violenza diventata ormai endemica.

A lanciare più volte l’allarme e ammonito sulla necessità di “riconquistare” il territorio con un progetto pedagogico che dia anche la possibilità di portare divertimento sano è Fabio Costantino, già Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, che ha portato la sua testimonianza di psicoterapeuta vicino al mondo dei giovani anche in relazione a quest’ultimo episodio.

Con uno spunto di riflessione in più: la paura che serpeggia tra i ragazzi stessi, tra chi vuole dare legittimamente sfogo alla sua voglia di socializzazione e si ritrova in contesti dove la rissa, l’aggressione, gli atti vandalici sono dietro l’angolo.

Dal ballo al ferimento, lite alla discoteca M'ama: un ragazzo finisce in ospedale

“Purtroppo quanto arriva alla stampa è solo la punta dell’ iceberg perché molti episodi non vengono neanche denunciati – spiega Costantino - Prepotenze, minacce, aggressioni che molti non denunciano decidendo di non frequentare più i locali. Molti giovani preferiscono incontrarsi nelle case perché hanno paura limitando la loro libertà e a danno di molti imprenditori seri dei locali che stanno perdendo lentamente clientela. È una verità scomoda ma purtroppo in città funziona così. A Messina la notte è terra di nessuno e le forze dell’ordine fanno quello che possano. La città è buia dalla litoranea al centro città. Intorno al Duomo, nelle traverse in centro; il viale della libertà è per metà spento da giorni. Presto si farà chiarezza su quest’ennesimo episodio di violenza e magari scopriremo che poteva essere evitato. Nessuna escalation violenta viene dal nulla. Chi va in un locale con un coltello prima che un giovane violento è stato un bambino o un adolescente che ha mostrato indicatori di pericolo che non sono stati colti e presi in carico. Si fa presto a parlare di devianza almeno da parte di chi non ha mai incontrato un adolescente delinquente, una famiglia multiproblematica, un bambino o un giovane affetto da Disturbo psichiatrico. Però in questo paese funziona più il populismo - continua Costantino che la professionalità. Peccato!"

Intanto un giovane è in ospedale e tanti giovani che erano nel locale e nella litoranea sono sotto choc. "Alcuni di loro - racconta l'ex Garante dell'Infanzia e l'adolescenza - mi hanno già scritto che non andranno più nei lidi. Erano le 2:20 quando ho ricevuto l’sms che mi raccontava quanto accaduto. Mi ha scritto un giovane spaventato, preoccupato, indignato. Non tornerà più, almeno per quest’anno, nei lidi di Messina. Chiedeva aiuto, cercava lo Stato perché nel pericolo ha attinto alla cultura della legalità che ha interiorizzato da piccolo. Preferisco guardare a questa gioventù seria, responsabile, vitale piuttosto che alla noiosa retorica di questa giorni. A Messina c’è un problema e non è colpa di uno ma di tutti".


 

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