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Cronaca Furci Siculo

Condannato per tentato omicidio, scoperto nel Bresciano dalla Squadra Mobile di Messina

Si tratta di un 40enne marocchino che insieme a tre complici voleva uccidere l'uomo che aveva denunciato le molestie subite dalla moglie a Furci nel 2003

Condannato in via definitiva per tentato omicidio. La Squadra Mobile di Messina con i colleghi della Questura di Brescia hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina a carico del marocchino Miloudi Aboufaris, 40 anni, che dovrà scontare 9 anni di reclusione per quanto avvenuto a Furci Siculo il 23 maggio 2004.

La vicenda

Nel novembre 2003, una donna di nazionalità marocchina, al settimo mese di gravidanza, aveva denunciato molestie da parte di un suo connazionale che le aveva formulato esplicite avances, invitandola a lasciare il marito per unirsi a lui. La vittima reagiva respingendo l’uomo e cercando di scappare ma, quest’ultimo, l’afferrava per le spalle strappandole una camicia e la colpiva sul fianco, facendola cadere a terra svenuta. Una volta sveglia la donna veniva soccorsa e trasportata in ospedale da Forze dell'Ordine per ricevere le cure del caso. Successivamente la donna aveva denunciato di essere stata nuovamente avvicinata dal suo aggressore, il quale le aveva intimato di ritirare le accuse mosse contro di lui, minacciandola di morte. Nel maggio del 2004 l’uomo veniva tratto in arresto a seguito di ordinanza di custodia cautelare. Ma, pochi giorni dopo l’esecuzione della misura cautelare alcuni parenti dell’arrestato, tra i quali anche Aboufaris, bloccavano per strada il marito della donna che aveva subito le molestie e gli chiedevano se intendesse ritirare le denunce presentate contro il parente. Di fronte al netto rifiuto i quattro aggressori lo assalivano, bloccandolo per le braccia, in modo da non consentirgli la fuga. Contemporaneamente, lo colpivano con sbarre di ferro, calci e pugni. In particolare, un colpo di spranga procurava al ferito la frattura della gamba sinistra, di fatto, impedendogli di scappare. A quel punto, uno degli aggressori cercava di colpire la vittima al busto con un coltello, ma l'uomo riusciva ad afferrare la lama con la mano procurandosi, così, una ferita da taglio lungo il palmo. Il gruppo si accaniva ancora con le sbarre sulla testa dell’uomo che cercava di bloccare i colpi con le braccia procurandosi delle fratture scomposte agli arti. Il tempestivo intervento dei carabinieri, nel frattempo giunti sul posto, impediva che l'omicidio fosse portato a termine. Aboufaris si era reso irreperibile dall’aprile del 2019, è stato rintracciato dopo mirate e complesse indagini – supportate da operazioni di captazione, analisi di tabulati, attività di localizzazione edaccertamenti di vario genere condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Messina con il coordinamento della locale Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello.

L’attività investigativa espletata consentiva di individuare il ricercato che aveva temporaneamente e riservatamente fatto rientro in un Comune della provincia bresciana, presso l’abitazione della moglie, dove intendeva trascorrere alcuni giorni in famiglia. L'uomo è stato così scoperto e arrestato. 
 

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