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Cronaca

Dal "babbiu" al "rustu a casa", così Martina e Francesca spiegano De Luca ai sordi: "Traduciamo anche le parolacce"

Le due interpreti Lis raccontano il loro lavoro durante le dirette del sindaco. La sinergia tra Ente Nazionale Sordi e amministrazione nata durante l'emergenza coronavirus. "Apprezziamo l'ironia sui social, serve alla comunità che aiutiamo"

Da punto di riferimento per i sordi a nuove "eroine" sui social a suon di meme e fotomontaggi. 

Martina Previti e Francesca Villari sono diventate assolute protagoniste delle dirette Facebook del sindaco Cateno De Luca. A loro l'arduo compito di tradurre nella lingua dei segni i lunghi e colorati monologhi del primo cittadino, in cui abbondano spesso termini dialettali e perfino parolacce.

Un lavoro da interpreti di fondamentale importanza in piena emergenza coronavirus, fatto ogni giorno con impegno e devozione verso una comunità che rischia ancora oggi di rimanere ai margini.

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Come racconta Martina Previti a Messina Today, sono stati gli stessi sordi a richiedere una puntuale traduzione delle comunicazioni di De Luca. "In molti sono stati attirati dalla verve del sindaco, vedevano i filmati in cui era evidente la sua vivacità comunicativa, ma non riuscivano a seguire il labiale. Da qui è nata la sinergia tra l'amministrazione e l'Ente Nazionale Sordi di Messina diretto dal presidente Giuseppe Previti".

Martina, 30 anni, lavora come interprete dopo aver studiato a Roma. Una scelta di vita dettata prima di tutto dalla voglia di aiutare gli altri. "Mi ha sempre incuriosito la comunicazione alternativa dei sordi e da qui è nata una vera e propria passione che porto avanti ogni giorno, consapevole di quanto è importante l'inclusione sociale".

Un sentimento condiviso anche da Francesca Villari, 27 anni. Il suo primo contatto con la comunità dei sordi è avvenuto già alla nascita. "I miei genitori sono sordi - racconta - e per me è stato quindi naturale avvicinarmi a questo mondo. Ho studiato a Roma per po decidere di tornare nella mia Messina. Voglio contribuire a far conoscere ancora di più questa comunità e favorire uno scambio che arricchisce tutti. Dietro c'è una cultura linguistica molto sviluppata ed è giusto valorizzarla al meglio".

E dalle due interpreti anche un invito diretto: "Non usate la parola non udenti non è rispettosa. Bisogna dire sempre sordi". 

"Ecco come interpretiamo le parole del sindaco"

Martina e Francesca si sono trovate fianco a fianco in questa nuova avventura. Il popolo social ha apprezzato il loro lavoro, ironizzando anche sulle difficoltà quotidiane nel seguire i discorsi del sindaco. 

"Un buon interprete - spiegano le due ragazze - deve riuscire a seguire passo passo ogni fase della comunicazione. Per questo traduciamo tutto, anche le parolacce. E' fondamentale farlo perché chi ci guarda deve cogliere ogni sfumatura. Non ci aspettavamo di tradurre i termini particolari utilizzati dal sindaco, ma si è rivelata una sfida divertente ed i sordi hanno apprezzato".

In tanti hanno chiesto come entrambe siano riuscite a tradurre nel linguaggio dei segni l'ormai celebre "babbiu". Ma a detta di Martina e Francesca è stato più facile del previsto. "La lingua dei sordi è influenzata anche dal dialetto locale. Esiste già la parola babbo, quindi non abbiamo avuto difficoltà a farci capire".

L'ironia sui social

Tra meme e fotomontaggi, Martina e Francesca sono diventate assolute protagoniste delle pagine satiriche dei messinesi. C'è chi le ha addirittura paragonate a Dina e Clarenza (vedi foto sotto), altri hanno immortalato alcune loro espressioni. "Siamo contente e non ce lo aspettavamo - spiegano - ma se l'ironia serve ad attirare l'attenzione sulla comunità dei sordi è ben accetta".

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