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Cronaca Capo d'Orlando

Liliana Segre sotto scorta, Matasso chiede la cittadinanza onoraria a Capo d'Orlando

La proposta del docente radicale come “segnale agli odiatori, a chi si accoda all’ondata sovranista e populista”

“Il comune di Capo d’Orlando dia la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta dell’Olocausto”.

A chiederlo è Antonio Matasso, docente universitario, esponente radicale e socialista, secondo cui «serve un segnale agli odiatori, a chi si accoda all’ondata sovranista e populista, ma anche antisemita ed antiparlamentarista, che sta avvelenando la presente fase della storia della Repubblica. Per questo – prosegue Matasso – chiedo che gli amministratori comunali orlandini valutino di insignire la senatrice Segre di questo riconoscimento, e non solo come gesto di solidarietà verso una persona vilmente attaccata”.

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Matasso ricorda come molti centri nella loro storia si sono ritrovati ad annoverare Benito Mussolini tra i cittadini onorari: “concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre  - spiega Matasso - dimostrerebbe che le istituzioni repubblicane invece onorano la vittima e disprezzano il carnefice, colui che impose un regime criminale e fu responsabile della morte di tanti italiani, molti dei quali ebrei. Un gesto che assumerebbe un significato particolare, se consideriamo che la terra di Naso, con cui Capo d’Orlando ha condiviso secoli di storia, ha ricevuto nel tempo un enorme contributo al proprio progresso culturale, morale ed economico grazie alla duratura presenza della comunità ebraica».

Una presenza, peraltro, le cui tracce si riscontrano ancora oggi in diversi cognomi orlandini. L’iniziativa è anche un pegno di stima e solidarietà da parte del mondo socialista e radicale, che avverte una forte immedesimazione con le posizioni espresse dalla senatrice Segre, oggi costretta a vivere sotto scorta a causa della moltitudine di minacce giunte dalla destra estrema, a cui hanno fatto seguito atteggiamenti ambigui e pilateschi da parte della stessa destra parlamentare. 

Scorta alla Segre e il paese sprofondato in basso

Liliana Segre, 89 anni, ha la scorta garantita dai carabinieri da giovedì 7 novembre. La decisione è stata ufficializzata durante il comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura, in seguito alle minacce che la senatrice a vita milanese riceve costantemente sui social network (circa 200 al giorno).  Negli utlimi giorni si è verificata una vera e propria escalation di messaggi e dichiarazioni contro la Segre, deportata al campo di concentamento di Auschwitz-Birkenau nel 1944 e sopravvissuta all'olocausto, per via della proposta di istituire una commissione parlamentare per il contrasto dell'intolleranza, del razzismo e dell'istigazione all'odio e alla violenza. Una commissione che ha fatto discutere perché la gran parte dei senatori di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, dopo essersi astenuti, si sono rifiutati di alzarsi in piedi ad applaudire la Segre.

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